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contro mastro ciliegia

Abbiamo rivinto un oro, ma i veri record di ieri sono giapponesi e contraddittori

Covid e imperatori

Maurizio Crippa

il record di contagi a Tokyo e il 100% di vaccinati nel personale sanitario. E il paese è il più no vax del mondo. Le magnifiche parole del bomber triste Adriano a Simone Biles

Evviva evviva, eccolo un altro oro. Arrivato al fotofinish sulla barchetta di Federica Cesarini e Valentina Rodini. Così brillante nel mattino che, per la nota legge del backyard che abbiamo esposto ieri, il luccichio un po’ periferico della categoria è riuscito, nei titoli e negli animi, a offuscare il vero record di giornata di Tokyo 2020, che invece aveva un ghigno da vero stronzo. Ieri Tokyo ha fatto il record di nuovi contagiati Covid, 3.865, e in tutto il paese sono arrivati a diecimila. Colpa delle Olimpiadi? Anche no. Ma il Regno del crisantemo è un luogo strano, come un gioco di specchi. Ieri, raccontava Rep., il Giappone ha raggiunto un altro record, completando il secondo giro di vaccino, a tutto il personale sanitario con abnegazione da veri samurai.

 

Il problema è però il resto del Giappone: che è il paese più no vax (soprattutto tra i giovani), meno vaccinato e anche il più vecchio del mondo. E siccome è anche un tantino sciovinista, da mesi la tendenza è di dare la colpa ai Giochi. E la soluzione dei cervelloni un po’ cervellotici (che avessero chiesto consulenza al nostro Cts?) è stata quella della “bolla olimpica”: tutti gli atleti chiusi nel villaggio, zero pubblico e zero contatti con l’esterno. Eppure i contagi volano, e lontano dalla bolla: difficile insistere a dar la colpa alle squadre, o ai giornalisti che sgattaiolano fuori dagli alberghi, un po’ per lavoro e un po’ per non morire.

   

Paradosso nel paradosso le regole anti Covid per gli atleti sono rigidissime. Chi si contagia, come ieri il campione  americano di salto con l’asta Sam Kendricks, finisce dritto e isolato. L’organizzazione gli farà avere una medaglia “di partecipazione”, e passi lunghi e pedalare. Sono già 150, ad aver detto farewell to medal.

   

E’ apparso un altro imperatore in Giappone, l’Imperatore Adriano. L’ex bomber brasiliano dalla vita tormentata ha mandato un bellissimo abbraccio Instagram a Simone Biles: “Sii felice e prenditi cura di te. Anche io sono passato attraverso tutto questo e ancora oggi mi chiedono perché e cosa è successo. Possa Dio perdonare queste persone cattive”. In Asia non è che ci siano persone più cattive che altrove. Eppure lì il problema della competitività che rischia di spezzare la “salute mentale” dei giovani sta scatenando un acceso dibattito. E se nel nostro backyard ne facciamo una questione di  sentimenti, in Giappone o in Corea del sud è questione di record di suicidi tra i giovani. Non siate cattivi, con Simone e Naomi. 

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"