Machismo a San Lazzaro (oilì, oilà)

Maurizio Crippa

Isabella Conti, la bravissima sindaca (con Italia Viva) di San Lazzaro di Savena ora candidata a Bologna ha sbroccato in stile Michela Murgia sul presunto sessismo del Pd: le danno di "renziana", e a un maschio non avrebbero detto "renziano". Ma che vuol dire? Si ascoltasse "La fiera di San Lazzaro" di Guccini, e poi vedrà (oilì, oilà)

Fino a poco tempo fa per me San Lazzaro di Stavena era nient’altro che il luogo mitico di una fiera e di una canzonaccia d’osteria del Maestrone, scurrile e così impolite con le donne che adesso, per punizione, non gli farebbero più cantare manco la Locomotiva. Da un po’ di tempo, però, San Lazzaro è luogo mitico del renzismo, il luogo benissimo amministrato dalla sindaca di Italia viva Isabella Conti, ma così tanto bene che adesso la sindaca Conti si è candidata a fare la sindaca di Bologna. E potrebbe fregare il candidato del Pd, Matteo Lepore, bravo anche lui ma non gagliardo come la sindaca di San Lazzaro (oilì, oilà, farebbe coro il Maestrone).

 

 

Bene, la gagliarda sindaca ha detto però una scemenza inutile, lasciandosi  trascinare dal michelamurgismo che va tanto di moda. Siccome uno dei problemi politici, a Bologna, è che è renziana, l’ha buttata sul sessismo: “Se fossi stata un uomo non mi avrebbero definito ‘renziano’: è sintomo di una cultura a sinistra maschilista, machista e misogina terrificante”.

 

Ora, è vero che lei si candida da indipendente, ma è anche vero che nel partito di Renzi stava, e si parva licet hanno sempre dato di renziana pure a Monnalisa Boschi. Che c’entra il maschilismo? Provasse ad ascoltare La fiera di San Lazzaro, e poi vedrà (oilì, oilà). 

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"