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contro mastro ciliegia

Viva i bambini cacciatori

Maurizio Crippa

Allo zoo di Berna fucili (finti) ai bambini per infondergli il sacro gusto della caccia. Benpensanti indignati contro un popolo "armato fino ai denti". Che però non fa la guerra a nessuno, e i bambini con le armi finte giocano, mentre in America sono vietate, ma poi fanno le stragi a scuola

Molto scandalo ha destato, stando almeno al tono assai accorato, manco gli fosse morta una vecchia zia, dell’articolo di Rep., il fatto che lo zoo di Berna ha inaugurato un “percorso del bracconiere” dedicato agli stambecchi, in cui ai bambini vengono consegnati dei fucili (finti) per inculcargli l’istinto della caccia. Guaisce Rep., come fosse l’house organ dell’Esercito della Salvezza, perché la Svizzera non solo è “un paese armato fino ai denti” ma  è anche “un paese di cacciatori”. Per Diana. Ogni anno circa 30 mila Rambo della doppietta fanno strage di cervi e camosci. Porelli. Va detto che gli stambecchi anni fa erano quasi estinti, poi un’oculata politica di reinserimento li ha fatti tornare: ora ce n’è, e se anche le future generazioni di questo libero popolo vorranno cacciare sui monti, sono cazzi loro. Del resto se sono una democrazia isolazionista da quindici secoli, qualche vantaggio ci sarà. Ma bisognerebbe spiegare agli indignandos che in Svizzera sono tutti armati, ma guerre non ne fanno. Mentre i bambini giocano coi fucili finti, ma non vanno in giro a fare stragi nelle scuole, come capita nel paradiso pacifista di Kamala Harris, dove le armi giocattolo sono vietate perché diseducative.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"