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L'Idraulico del Watergate e Rousseau

Maurizio Crippa

Gordon Liddy, l'uomo del lavoretti sporchi di Nixon, è morto a 90 anni. Passerà alla storia per lo scandalo politico. Ma anche come antesignano di un metodo truffaldo e ricattatorio di intendere la politica: poi vennero i trojan, i computer di Rousseau, le chat di Casalino

Nel giorno in cui l’Italia arresta uno spione che vendeva segreti militari low cost ai putiniani, forse non è il caso di fare dell’ironia sul mestiere più antico e pasticcione del mondo. Ma si può almeno celebrare un uomo come Gordon Liddy, il mitico “Idraulico” del Watargate, che ha lasciato questa infida valle di lacrime martedì, a novant’anni. Liddy era il capo, informale, della squadretta, informale, che Nixon aveva messo su per tenere a bada i nemici, o più che altro le sue paranoie. Tricky Dick gli affidò lavoretti come scoprire le fughe di notizie che funestavano la presidenza (pensate se Giuseppi avesse usato lo stesso metodo con la fuga delle bozze). Fino alla pessima idea di violare il quartier generale dei dem al Watergate. Si fece 52 mesi al fresco, perché il buon Jimmy Carter gli condonò il resto. L’Idraulico resterà alla storia anche per un altro motivo: lo si potrebbe considerare l’antesignano, se non l’inventore, di un metodo truffando di condurre la lotta politica. Lui usava qualche rudimentale registrazione, poi vennero le intercettazioni ambientali, i trojan dei pm, i computer sotto controllo di Rousseau, le chat di Casalino e gli screenshot da sfoderare a richiesta. L’armamentario di chi confonde la politica con il controllo e il ricatto. Liddy si riciclò come commentatore politico. Un destino che attende, crediamo, anche gli idraulici di casa nostra.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"