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contro mastro ciliegia

Cancel Dante in Olanda

Maurizio Crippa

Travolti dalla noia del Danted non ci siamo accorti che in Olanda hanno cancellato Maometto dall'Inferno. Perché "inultilmente offensivo". Come vogliono. Ma un traduttore masco, gualfo bianco e che parla in fiorentino povenano darglielo, no?

Quanto abbia fracassato i maroni il Dantedì, persino al netto di Benigni, francamente tra i meno peggio tra le esibizioni stile Cantagiro, non lo stiamo nemmeno a dire. Del resto era stato istituito dal Conte bis, come i dpcm, e dunque si può sempre sperare che Draghi lo cancelli senza manco fare una conferenza stampa, come con Mimmo Arcuri. Alla fine dell’estenuante maratona tutti erano così annoiati che si sono buttati su un articolo tedesco a firma di Arno Widmann (uno che ha tradotto Eco, mica pizza e fichi) che in buona sostanza dice che il Ghibellin fuggiasco era uno stronzo. Magari poi chiederà scusa, Merkel style. E’ un peccato che invece sia sfuggita quest’altra notizia, più interessante: nei Paesi Bassi l’editore Blossom Books ha pubblicato una nuova traduzione dell’Inferno, dalla quale è stato cancellato il nome di Maometto, famoso ospite di Malebolge. Secondo la traduttora e l’editora,  sarebbe stato “inutilmente offensivo” per “un pubblico di lettori che è “una parte così ampia della società”. Facciano come vogliono. Ma almeno un traduttore maschio, bianco come un guelfo e che parlasse fiorentino, Dante se lo meritava. In base al codice Gorman.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"