contro mastro ciliegia

Occupy Sanremo. Viva le Sardine

Il Festival langue nell'indifferenza generale anche quando prova a fare scandalo. Fa più notizia Ibra che arriva in moto. Idea per le simpatiche Sardine: nvece di andare a occupare il posto più morto del paese, il Nazareno, provino con l'Ariston. Si può fare

Niente calcio ieri sera, ma io tranquillo: avevo il piano B. Del resto in fin dei conti questa del calcio non è una mia ossessione, è che Sanremo sta ruzzolando così tanto che per salvarlo gli tocca aggrapparsi a Ibra, tale quale il Milan. Ha tenuto più banco lui con la storia del motostop con il tifoso che l’ha portato all’Ariston che tutto il resto. Amadeus si aggrappa alla rottura, “il Festival che pensavamo era di assoluto cambiamento, non di timido cambiamento”. Vedremo, forse l’anno prossimo. Per quest’anno si intuisce che ha rotto le balle anche il politicamente incorretto (il “bella magretta” di Fiorello non ha indignato manco @CostanzaRdO) e pure il politicamente corretto (i fiori agli uomini, le mise fluide hanno lasciato nella più completa indifferenza anche i tuittaroli più lesti, esattamente come il palloncino-cazzone, trovata moscia di due sere fa. Serve l’irruzione del popolo. Fossi alla Rai chiederei alle redivive Sardine di venire a dare una mano. Anziché andare a occupare il posto più morto del paese, il Nazareno, al grido di  i pesciolini potrebbero fare un giro di protesta anche al secondo posto più morto del paese, l’Ariston. “Come semplici cittadine, attivisti, militanti di altri partiti, disoccupati, antifasciste, femministe, pensionati e disillusi”. Occupy Sanremo, ecco il pubblico. (Maurizio Crippa)

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