contro mastro ciliegia

Oddio, è il Festival Var

Maurizio Crippa

Non benissimo gli ascolti del debutto, pare. Ma l'idea di introdurre la tecnologia in campo, e far partecipare Irama con il video degli allenamenti, non pare una gran trovata. Soprattutto, perché mai un cantante che si chiama come un sequestro palestinese si deve vestire come il killer del Silenzio degli Innocenti?

Che ieri sera ho guardato il Milan, riponendo gufante speranza nel fatto che nel frattempo Ibra fosse al Festival, non lo sto manco a dire. Anyway, leggendo qui sopra l’unica della mia bolla che si interessi di canzoni, la @Sciandi, par di capire che “qualcosa non funziona”, servono idee. Non saprei se sia buona quella di introdurre il Var: ieri, dopo aver emulsionato il regolamento, hanno fatto partecipare Irama, positivo e quindi bandito dall’Ariston, attraverso il video delle prove. Un po’ come vincere un derby presentando i filmati degli allenamenti: la gente a un certo punto si stufa. Infatti la prima serata ha perso quasi due milioni di telespettatori sul 2020. E come ha detto  @MaScaglioni, “dopo esserci salvati dal ConteTer, con questi dati ci salviamo probabilmente dall’AmadeusTer”. Ah, chiederò a @Sciandi perché un cantante che si chiama come un sequestro palestinese sia considerato un genio. Non era vestito come una caricatura di Renato Zero, ma come il fratello del killer del Silenzio degli innocenti.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"