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contro mastro ciliegia

E un Giro più a sud?

Maurizio Crippa

La gara ciclistica degli italiani è anche una cartolina dall'Italia. E va bene che non si può sempre passare d'appertutto. Ma quest'anno, l'anno del rilancio del paese, si sono dimenticati proprio di passare dal Meridione

Cento e più chilometri alle spalle e cento da fare”. Gimondi e il Cannibale era nato come sigla di un Giro, è diventata icona di uno sport di popolo  che è da sempre anche una cartolina dall’Italia: “Scivolano case tra persone fuori a guardare”. Ora è stata presentata l’edizione 2021, e speriamo che porti bene. E’ l’anno di Dante, e si farà tappa a Ravenna; è il momento di rilanciare i nostri prodotti, e ci sarà la wine stage  che celebrerà il Brunello di Montalcino. E via proporzionando, in una versione a pedali di Alberto Angela. A guardare però la mappa, in un fucsia rafforzato che tende alla zona viola (brr), si nota  una cosa che lascia stupiti.

 

Per essere il Giro del rilancio del paese,  si sono dimenticati di passare dalla Campania e dalla Puglia (tranne due spicchi), da Basilicata e Calabria e dalle Isole. In pratica, è stato escluso l’ex regno del ministro Provenzano, ora ereditato da Mara Carfagna. Si sa, il Giro non passa sempre dappertutto, e per attirare la maglia rosa ci vogliono l’attrattività e tutta quella roba là. Però, uno sforzetto. In compenso, è pieno di tappe su e giù per le zone più colpite e arancione-rinforzate del Covid, al Nord. E speriamo sia un messaggio di speranza, absit ministro verbi. 

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"