Contro mastro ciliegia

Il Dpcm di Mihajlovic

Maurizio Crippa

"Non faccio la difesa a 3, ho fatto finta per capire chi parla coi giornalisti, prima o poi lo scopro e so' cazzi amari". Pensate come filerebbe tutto bene, senza fughe di bozze e relativa fughe natalizie dei cittadini, se la comunicazione dell'esecutivo la curasse lui

Metterlo al governo magari no, e non tanto perché una volta era amico della Tigre Arkan: anche Gigi Di Maio era amico di Dibba e oggi fila d’amore con Brunetta. Ma è che gli è rimasta una certa attitudine al comando militaresca, che sembra sempre pronta a passare al manesco. E di gente che voleva i pieni poteri ne abbiamo già vista. Però resta il fatto che Sinisa Mihajlovic, allenatore del Bologna, sarebbe perfetto, volesse cambiare, per dirigere il traffico della comunicazione del nostro baldanzoso e caotico esecutivo, e ancor più dei suoi molteplici comitati e apparati commissariali. Ieri gli fanno una domanda in conferenza stampa e lui, anziché minacciare querele al buio e con linguaggio barocchetto come Arcuri l’onnipotente, risponde: “Non ho provato la difesa a 3 per l’Inter. Ieri l’ho fatto per capire chi cazzo è che parla coi giornalisti. Siccome eravamo soli, ho fatto finta e infatti oggi l’ho trovato sui giornali. Ma lo scopro prima o poi e poi so’ cazzi amari. Ma so’ cazzi amari, ha finito di giocare”.

 

Pensate, se fosse il ministro dell’Informazione, o del Minculpop, quanto casino avremmo evitato con le bozze dei Dpcm che uscivano nottetempo, i decreti cambiavano come le tre carte. E quante fughe al nord, al sud, a sciare o dai congiunti ci saremmo risparmiati. Zitti e mosca, e se esce uno spiffero so’ cazzi. Che poi, in certi casi, servirebbe pure un esame rapido d’italiano. Ma quella è un’altra storia.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"