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Contro mastro ciliegia

Ve lo meritate Morra

Maurizio Crippa

Niente da aggiungere sul ribrezzo suscitato dalle parole di questo santone dell'antimafia su Jole Santelli. Se non questo: fu eletto nel 2018 presidente della Commissione parlamentare Antimafia con 30 voti su 50. I grillini erano 13, 9 i salviniani.  Gli altri partiti che hanno permesso questo capolavoro, tutto bene?

Non c’è nulla da aggiungere, dal punto di vista morale e  politico, al ribrezzo unanime suscitato dalle parole di Nicola Morra (a parte in persone che si commentano da sé, come la parigrado miracolata presidente di commissione parlamentare Carla Ruocco). Morra, che passerebbe per essere l’intellettuale del gruppo, ha una laurea in filosofia, a dimostrazione che l’università italiana non sa praticare la necessaria selezione darwiniana. Nulla più da commentare, su questo avanzo di Sapienza amichetto di Gratteri, il Torquemada col buco nelle inchieste intorno. Nulla, se non che le frasi di Morra su Jole Santelli sono le ultime di uno sputazzo infinito in cui non esiste senso dello stato, del diritto, delle garanzie.

 

Frasi come: “Forza Italia ha un problema nel suo Dna, questo problema si chiama Marcello Dell’Utri”. Detto una luminare che aveva formulato il seguente brocardo, roba che manco Ingroia: “Le mafie che combattono lo spirito pubblico hanno sempre incentivato politiche individualistico-liberistiche”. Non ci sarebbe da aggiungere nulla, se non l’aspetto più avvilente e grave di tutti: che il grillino Nicola Morra, ultimo arrivato nel giro dei santoni dell’antimafia chiodata a cui ogni propalazione è lecita e applaudita, è stato eletto, due anni fa, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle mafie con 30 voti sui 50 di deputati e senatori aventi diritto. Tra i quali 50 i grillini erano solo 13 e 9 gli alleati salviniani. Ci sono altri 8 colpevoli di questo affronto alle istituzioni. Sono di altri partiti. Ve lo meritate, Morra.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"