"Non sapremo il sesso fino a quando nostro figlio non avrà 18 anni e che poi ce lo farà sapere”, dice la super famosa. Tutto è perfetto, nel Mondo Nuovo in cui l'unico genere è il neutro
Emily Ratajkowski è incita. E son ci avessero pensato quelli di Vanity Fair a mettere i l punto esclamativo (il giornalismo di costume è ormai un prolungamento degli emoji ma con mezzi inferiori), lo metteremmo noi. Viva le notizie che non cominciano per Covid, di questi tempi. Ma anche più rassicurante è che per i prossimi 18 anni non sapremo il sesso del nascitur*, insomma se Dio ci assiste esisterà qualcosa che arriverà più tardi anche del vaccino. Perché la super famosa ha spiegato: “Quando io e mio marito diciamo agli amici che sono incinta, la loro prima domanda dopo ‘congratulazioni’ è quasi sempre: ‘Sapete cosa sarà?’. Ci piace rispondere che non sapremo il sesso fino a quando nostro figlio non avrà 18 anni e che poi ce lo farà sapere”. Ed è tutto perfetto e meraviglioso, nel Mondo Nuovo, compreso il fatto che, davanti alla sacra scrittura di Vanity Fair, tutti quelli che la menano con il Papa “chi sono io per giudicare” potranno finalmente tacere. Per sempre. Tutto quello che doveva accadere è già accaduto. Poi nel frattempo, nei prossimi 18 anni, sarà bello vedere anche cosa accadrà nella famiglia Ratajowski. Come chiameranno la creatura, fino alla maggiore età? E a parte che potrà giocare con le bambole o i soldatini, in perfetta armonia educational, come faranno a scegliere i pannolini al supermercato? Ci fu un tempo in cui il progresso era poterli scegliere da maschietto e femminucce. Ora basta scegliere quelli con scritto “neutro”. Il genere unico del nostro tempo.
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