Contro Mastro Ciliegia

L'onore che La Ganga si è ripreso

Maurizio Crippa

L'uomo degli enti pubblici di Craxi uscì di scena con una condanna lieve e una vignetta volgare di Forattini. Poi tornò, con onore e nel Pd. Perché èra di un'altra pasta, la pasta dei politici seri e professionali

Secondo la galleggiante volgarità del giornalismo e della malacarne politica giustizialista, a stroncargli la carriera, a stracciargliela proprio a pezzetti, più che una blanda condanna patteggiata a un anno e otto mesi per un finanziamento illecito della Sanità di Asti fu la vignetta di Forattini. Craxi vestito da gangster che dice: “Fermi tutti, arriva La Ganga”. Sciatteria senza guizzi, facilona come all’osteria, quella consueta di Forattini. Che al tempo pittava con la ferocia del mercante, sul giornale di sistema dei pm, i mostri che la giudiziaria gli segnalava. Giusi La Ganga era di un’altra pasta. Anni dopo raccontò che quella vignetta segnaletica ce l’aveva appesa in casa, in fondo lo aveva reso famoso. Era di un’altra pasta, un politico professionale e capace, l’uomo degli enti locali con Bettino Craxi. Anni dopo, tornato in politica come aveva diritto, si era schierato col Pd. Stavolta lo attaccarono i giornali di destra. Per stupidità. Enrico Rossi ha detto: “L’ordinamento attuale di comuni e province è figlio anche delle sue idee”. Basterebbe. Chiuse così un’intervista, nel 2013: “Non resisto alla necessità di segnalare questa differenza epocale fra Prima e Seconda Repubblica: che nella Prima finivano nei guai i politici e specialmente i segretari amministrativi per aver fatto affluire danaro nella casse dei partiti. Nella Seconda, per farli defluire”. E’ morto a 72 anni ieri a Torino.

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  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"