Contro Mastro Ciliegia

Nanni Moretti e il cinema d'oggi. (Forse)

Maurizio Crippa

I trabocchetti delle interviste parallele. Sul Corriere dice che molti registi e produttori della nuova generazione sembrano nati già vecchi. A Repubblica omettono la critica tagliente e riportano una versione camomilla da conferenza stampa del dpcm: è il pubblico che non c’è. Del resto, il cinema è sogno e mistero

Le interviste parallele sono un genere complicato, avrebbero messo in difficoltà anche Plutarco. Un bel genere necessario, ad ogni modo. Torna nelle sale restaurato Caro Diario di Nanni Moretti, lui non si concede spesso, è l’ora di intervistarlo. Corriere e Repubblica lo fanno insieme. O in parallelo. Niente di sorprendente, la notizia maggiore è che a Clint Eastwood Caro diario era piaciuto davvero; più una chicca maniacale, quasi un auto-cameo, sul colore scelto a pantone della mitica Vespa. Poi c’è una domanda sul finale, che non è che riveli un doppio standard di pensiero di Nanni Moretti, certo no. Ma una bizzarra e divergente linea interpretativa dei due giornali, sì. E fossimo ancora al tempo dei cineforum qualcuno la butterebbe in politica. La domanda è sul cinema italiano di oggi. Risposta Corriere: “C’è una nuova generazione di produttori, registi, sceneggiatori, attori. Si dividono in quelli che esordiscono con lavori convenzionali, come se fossero nati già vecchi, e coloro che orgogliosamente si disinteressano del pubblico. Penso che tra questi due estremi ci siano strade che andrebbero percorse”. Giudizio tagliente. Risposta Repubblica: “Mi sembra che sia cresciuta una nuova generazione di registi, produttori, sceneggiatori, attori. Forse non è cresciuta una nuova generazione di spettatori al cinema”. Una dissolvenza incrociata, che sfuma nel nulla di una frase a effetto che potrebbe andare bene anche in coda una conferenza stampa del dpcm. Cinema e giornalismo, sogno e mistero.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"