Marielle Franco (foto LaPresse)

Marielle Franco, donna

Maurizio Crippa

Altro che Greta Thunberg. Esattamente un anno fa uccisero la consigliera comunale a Rio de Janeiro, un'icona vera

Mentre tutto il mondo inquinante e scioperante sta appeso a Greta Thunberg, la ragazzina che vuole salvare il Pianeta, col suo visetto che secondo l’ex ragazzina Gian Burrasca la fa sembrare “un personaggio da film horror” (sì, anche tra donne c’è sempre qualcuno più horror di te). Mentre tutta l’Italia benpensante malpensante si strugge sulla privacy del visetto, quello sì un po’ horror, di Giulia Sarti, la ragazza che voleva salvare l’Italia con il ti vedo-non ti vedo dello streaming. Mentre. Ieri era giusto un anno che un’altra donna, che avrebbe meritato da viva migliori applausi e migliori indignazioni, non c’è più. Si chiamava Marielle Franco. Era consigliera comunale a Rio de Janeiro, la più votata di tutti. Era femminista e lesbica militante, aveva appena terminato una riunione con un gruppo di donne e le spararono quattordici colpi. Il 14 marzo 2018. Era nata nella favela di Maré, conduceva inchieste e battaglie sugli omicidi degli squadroni della morte di Rio. Ora hanno arrestato due ex agenti di polizia (per l’appunto) per la sua uccisione. Uno dei due presunti killer viveva nello stesso palazzo di Jair Bolsonaro. Il che ovviamente non ne fa un complice. Però c’è una foto su Twitter in cui l’attuale presidente law and order del Brasile lo abbraccia. Il che non ne fa un colpevole, ma fa un certo effetto. Tutti quelli che hanno conosciuto Marielle Franco e hanno lavorato con lei ne parlano come di una donna solare, generosa, capace, pronta a pagare per le sue lotte. Siccome siamo distratti da altre icone, valeva la pena ricordarla.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"