Alfredo Falcone - LaPresse 

L'isteria sociale sul caso Donnarumma

Maurizio Crippa

Il simpatico ragazzone è destinato a diventare il goalkeeper, o il portero, più bravo del mondo. O anche il portiere, se lo comprerà la Giuve

Ora che nonno Mathew ci ha resi edotti in tempo reale che Beyoncé ha felicemente partorito due gemelli, maschietto e femminuccia (ma pare avesse già spoilerato tutto Obama, cosa non si fa per restare nel circuito internazionale) possiamo tornare a occuparci del dilemma socio-economico del momento. Ovvero se il caso di Gigio Donnarumma sia un paradigma neoliberista o un caso di isteria sociale. Senza aspettare lo spoiler di Obama, lo anticipiamo subito: è un caso di isteria sociale. Il simpatico ragazzone è destinato a diventare il goalkeeper, o il portero, più bravo del mondo. O anche il portiere, se lo comprerà la Giuve. E’ giovane e vuole guadagnare tanto. Lo hanno insultato, deriso. Anzi secondo il suo procuratore lo hanno addirittura minacciato: quelli del Milan. Lui, c’è chi dice, è libero di andare dove vuole. Mercato. Però, spiegano al Milan, “una cosa è la legittimità, un’altra l’etica degli affari”. Dicendo no al contratto, gli ha fatto una minusvalenza che i tecnici stimano in 30 milioni. Pasticci che manco al Consip. Ma che c’entra il mercato? La verità è che si sia fatto intortare dal suo procuratore, che gli scriveva su Instagram, con un falso account, “Blue whale”, per indurlo a farsi dei tagli sulle manone sante e acchiappatutto, e forse anche sui piedi. A baciare persino la maglia che poi avrebbe sputazzato, come gesto di coraggio suicida ed estremo. E Gigio non è un cinico speculatore di Wall Street, è un adolescente inquieto. Ci è cascato. Ora quelli del Milan sono pronti a riprenderlo in famiglia, se promette di smetterla con l’autolesionismo e la Balena Blu. Però Raiola, ancora, non l’hanno indagato.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"