San Quirico d'Orcia nel puzzle Ravensburger (foto via ravensburger.com)

Cara Ravensburger, prova a fare il puzzle con gli ulivi di Emiliano

Maurizio Crippa

L'azienda ha realizzato un gioco da mille tessere con l’immagine della campagna di San Quirico d’Orcia. E ha inviato all’Amministrazione comunale una bella lettera di ringraziamento

La campagna di San Quirico d’Orcia è così bella ma così bella che è proprio bella. Tanto che forse Franceschini la vorrebbe invasa da milioni di stranieri (gli abitanti, chissà). Fare i puzzle con tutte quelle tesserine sghembe da incastrare è così noioso ma così noioso che è proprio noioso (ma questo lo pensiamo soltanto, eh, fate conto che non sia scritto, mica che ci querelino). Comunque la Ravensburger ha realizzato un puzzle da mille tessere con l’immagine della campagna di San Quirico d’Orcia. E ha inviato all’Amministrazione comunale una bella lettera di ringraziamento “per averci dato la possibilità di utilizzare l’immagine di San Quirico d’Orcia”, che è protetta da copyright. E infatti ha rispettato in pieno il regolamento sul copyright. Il sindaco a sua volta ha ringraziato per “l’ennesimo attestato di stima per il nostro splendido territorio”, inneggiando alla “cura e alla tutela del paesaggio rurale” e alle “politiche che puntano ad un turismo lento e di qualità” (lento come fare un puzzle? boh). Ed è tutto bellissimo, campagna e puzzle. Perché l’Italia è un paese così, lento e immutabile. Ora, ci verrebbe da chiedere all’ottima Ravensburger che sarebbe successo con i paesaggi della Puglia: avrebbero dovuto prevedere una variante ogni volta che si sposta provvisoriamente un ulivo, e chiedere il copyright a Emiliano? O se avrebbero il coraggio di fare un puzzle del Vesuvio, col rischio che Giggino ’a Manetta li quereli (la sua ultima idea), se solo s’azzardano a spostare una discarica abusiva. Dalle “poliedriche sfaccettature” del paesaggio.

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"