Massimo Gramellini a Domeinca In

Indeciso se invidiare il pacco di Gabbani o Gramellini

Maurizio Crippa

Bisogna pur prendersi dei rischi

Dai sì, bisogna pur prendersi dei rischi. Il rischio di sembrare invidiosi. Ero indeciso se parlare del pacco ormai arcifamoso di Gabbani, e passare così per un banale invidioso normodotato, oppure del primo giorno di scuola di Massimo Gramellini al Corriere della Sera. E del video sul Corriere.it in cui sale le scale, abbraccia tutti, beve un caffè col direttore, dice “stanotte non ho dormito. Non so ancora cosa scriverò per domani”. Rischiando così di passare per un banale invidioso giornalista normodotato (normodotato me lo dico da me, sperando di non eccedere in presunzione), perché da stamattina Gramellini firma il suo nuovo corsivo, “Il caffè” sulla prima pagina del Corrierone. Ma tanto vale, e Gramellini sia. Siccome Milano è piccola, e la community dei giornalisti è dedita al pissi-pissi, ieri la succitata community era prodiga di oibò. Sul fatto che l’arrivo di un giornalista, seppure una prima firma, venisse celebrato dal quotidiano della borghesia italiana come di solito si celebra l’arrivo di un puntero brasilero a San Siro, e forse sederà nella stanza di Montanelli. Ma Cairo punta al pubblico, si sa, non alla flaccida élite. E allora via così, senza invidia davvero, buon lavoro a Gramellini. Noi mortali ci teniamo il pacco.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"