Agnese Renzi (foto LaPresse)

Colli diversi

Maurizio Crippa

Lo smanicato bianco a collo alto con perle sul davanti dello stilista Ermanno Scevrino indossato da Lady Agnese la fatal notte non sia piaciuto ai troll dei social

Cogliendo fior da fiore: “C’erano 18 gradi, ’ndo vai col maglione a collo alto?”. “Odio? perché? Qualsiasi insegnante ha nel guardaroba un maglione da 700 euro”. “Più che il maglione, sono i milioni sprecati da suo marito”. “Il maglione di Agnese Renzi stile casalinga di montagna è uno Scervino”. “Come fa a permetterselo con lo stipendio da insegnante eh?”. “Nemmeno il maglione si è cambiata. Poraccia”.

Dunque pare che lo smanicato bianco a collo alto con perle sul davanti dello stilista Ermanno Scevrino indossato da Lady Agnese la fatal notte (ma apprendiamo anche la fatal mattina, e dunque è poraccia o spendacciona, decidetevi) non sia piaciuto ai troll dei social, abbia scatenato “odio”, dice il Corriere. Anche se poi, avendo avuto la pazienza di scrollare un po’ di tuit, a occhio erano più quelli che dicevano: “Internet è quel fantastico mondo in cui si critica un maglione da 700 euro scorrendo le dita su un nuovo iPhone7”. Si potrebbe obiettare che un iPhone7 non lo indossi solo una notte d’inverno e di dimissioni nella vita, lo usi tutti i santi giorni feriali, e non infeltrisce. Ma non quello è il punto. Il punto è. Uno come Dario Franceschini, che pure ama il collo alto, ma nero che fa esistenzialista, col lavoro che fa, con quell’aria da fratacchione che si ritrova, e senza scomodare la famosa battuta da sacrestia sul come si finanziano i salesiani: ecco, uno come Franceschini, dove li trova i soldi per permettersi tutta la tela che sta tessendo contro Renzi?

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"