Il più grande funerale di un leader religioso in Italia

Maurizio Crippa
Per Pannella una no stop funebre itinerante di 44 ore (almeno). Non si poteva immaginare nulla di più radicale. Non sopravanzerà la no stop “santo subito” di Karol Wojtyla a San Pietro, ma di certo oscurerà la memoria dei funerali di Berlinguer, di quelli di Togliatti.

    Comunica il Partito radicale, oggetto della mail “Per salutare Marco”, il programma. Venerdì 20 maggio, ieri, a Roma: dalle ore 15,30 alle ore 22,00 c’è stata la camera ardente aperta al pubblico presso la Camera dei deputati, Piazza Montecitorio (doverosa, ma inadatta a risarcire la Storia). Dalle ore 22,30, il tempo di trasferirsi di qualche cento metri, e fino alle 13,00 di oggi sabato 21 – perché Pannella aveva inventato la notte nella politica, come ha scritto Adriano Sofri – ecco la non stop della veglia al Partito radicale, via di Torre Argentina. Poi, oggi, il Funerale Laico in Piazza Navona (e dove altro?) che inizierà alle 14,00 e durerà fino alle 22,00. Infine domenica, trasferta nella notte, a Teramo. Dove dalle ore 01,00 alle ore 15,00 presso la sala del Consiglio comunale ci sarà una camera ardente aperta al pubblico. E finalmente, alle ore 16,00 di domenica, la tumulazione presso il cimitero di Teramo. Fanno in tutto una no stop funebre itinerante di 44 ore (almeno). Non si poteva immaginare nulla di più radicale. Non sopravanzerà la no stop “santo subito” di Karol Wojtyla a San Pietro (lui ci avrebbe tenuto), ma di certo oscurerà la memoria dei funerali di Berlinguer, di quelli di Togliatti. E forse, nell’epoca dei selfie digitali, non rimarrà di questo immenso “Mourning Marco” un’icona epocale, come gli scatti di Henri Cartier-Bresson ai funerali con pira e ceneri del Mahatma Gandhi. Ma se non è il più grande funerale che un leader religioso abbia avuto in Italia, ditemi voi che cos’è.

    • Maurizio Crippa
    • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

      E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"