Se la Boschi del 2016 fosse l'unione di Putin e Guardiola

Maurizio Crippa
Il 2016 sarà dunque  l'anno in cui balleranno i posti di comando più lussuosi e ambìti del mondo. Tipo la sedia della casa Bianca, tipo (si deciderà in quei dodici mesi, tranquilli) quella dell'Eliseo, e persino quella periclitante ma tuttora ben imbottita che sta sotto il culo di Assad. E poi, ben

    Il 2016 sarà dunque  l’anno in cui balleranno i posti di comando più lussuosi e ambìti del mondo. Tipo la sedia della casa Bianca, tipo (si deciderà in quei dodici mesi, tranquilli) quella dell’Eliseo, e persino quella periclitante ma tuttora ben imbottita che sta sotto il culo di Assad. E poi, ben più importanti va da sé, le panche a bordocampo più affascinanti e retribuite del pianeta: quella che fu di Mou, quella che sarà di Pep, quella pronta per Carlo, persino uno strapuntino per Marcello il Griso. Ma, ridotta alla pura essenza: negli ultimi dieci anni sono esititi due e soltanto due modelli antropologici e di Potere capaci di occuparli, quei posti. Ci sono la cattiveria mentale di Mou, e la geometrica raffinatezza di Pep. C’è la cattiveria senza aggettivi di Putin, uno che dice ai turchi “provatevi a volare sulla Siria”, e il socialismo verbale di Obama, uno che traccia linee rosse sul campo come un arbitro di Europa League con lo spray, ma poi basta un David Luiz a cancellargliele col piede. Volendo scommettere su quale modello vincerà, su chi puntereste un euro? A meno che il 2016 sia davvero l’anno in cui definitivamente sboccerà la promessa di un nuovo modello, che unisca in un soltanto sublime cattiveria e politicamente corretta faccia d’angelo. Ieri, alla Camera, Maria Elena Boschi è riuscita a dire: “Io voglio bene a mio padre, ma se ha sbagliato dovrà pagare”. Hillary Clinton, al confronto, sembra Biancaneve.

    • Maurizio Crippa
    • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

      E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"