La destra Rambo-renzista che voleva affondare il GF

Maurizio Crippa
Questa cosa se il renzismo sia di sinistra, o invece piaccia più alla destra, non l'ho ancora capita. Ma credo perché non mi applico. Però i talk-show, che il nostro caro premier odia quasi quanto detesta Roberto Speranza, li ha asfaltati Rambo. Che è un'icona di destra. Adesso ci sono degli estremi

    Questa cosa se il renzismo sia di sinistra, o invece piaccia più alla destra, non l’ho ancora capita. Ma credo perché non mi applico. Però i talk-show, che il nostro caro premier odia quasi quanto detesta Roberto Speranza, li ha asfaltati Rambo. Che è un’icona di destra. Adesso ci sono degli estremisti di destra, che a Roma per definizione sono i Rambo de noantri, che volevano asfaltare la Casa del Grande Fratello: forse perché dentro c’è della gente che parla, dunque l’hanno scambiata per un talk-show de sinistra. La notizia che venti energumeni se ne stessero inguattati in riva al Tevere pronti a dare l’assalto (“dimostrativo”: l’assalto è per definizione dimostrativo) alla casa galleggiante del gf è di quelle che ti mettono di buon umore un intero pomeriggio, anche se non sei renziano. Pare volessero esprimere concetti raffinati, tipo: la casa è una cosa seria. E dirlo nella città in cui l’unica cosa seria sono i Casamonica, è sublime. Anche voler aggredire una casa galleggiante in una città affondante, è un ribaltamento simbolico degno di Guy Debord. Sembra avessero pure cartelli contro il gender, dato il cast della trasmissione: love me gender, love me true. Comunque la faccenda adesso mi è finalmente chiara: non importa se il Rambo è rosso o nero, l’importante è che asfalti chiunque bivacchi in tv. (E’ finita che la polizia li ha bloccati prima. Provaci ancora, Rambo).  

     

    • Maurizio Crippa
    • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

      E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"