I cari resti di Don Miguel e Don Chisciotte Casson

Maurizio Crippa
Ci sono stati voti ‘cinesi’?”. “No, non è stata la prima comunità a votare…”.

    Ci sono stati voti ‘cinesi’?”. “No, non è stata la prima comunità a votare…”. “Intendevo se ci sono state denunce di brogli come è successo in Liguria…”. “No, la prescrizione serviva proprio a quello. A garantire la correttezza delle votazioni. E sa, da magistrato sono uno attento alle regole…”. E’ uno stralcio di un’intervista a Felice Casson, ieri sul sito della Stampa. Passerebbe inosservata, se non fosse per un non so che di stralunato che promana dalle risposte, ma più ancora dalle domande. Che si aspetta, il Lettore Collettivo, figlio gramo del Collettivo Giornalista, dal nuovo Don Chisciotte di turno, quello che arranca buon ultimo contro i mulini, “basta col partito degli affari, voglio legalità e trasparenza totale”, se non la lunare tracotanza del castigamatti, che si metta in saccoccia il Male e la Politica?

     

    Ieri da Madrid è arrivata la notizia che sono stati identificati i cari resti di Miguel de Cervantes, lì dove avrebbero sempre riposato, nel convento delle Trinitarie a Las Letras. E poiché solo la serendipity, parente della Grazia, ci salverà dai mulini a vento, un amico mi aveva appena segnalato un giudizio mica male di Cesare Segre: “Don Chisciotte, che proclama la difesa dei deboli e dei perseguitati, la lotta per la giustizia, la milizia religiosa della cavalleria, non fa che aggravare le sofferenze di quelli che difende”. Ma almeno, Don Miguel, quando non assaltava i mulini, pregava così: “Dammi, o Signore / il bene che non merito”.

    • Maurizio Crippa
    • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

      E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"