Gli inesorabili big data e la “virtù meno apparente”

Maurizio Crippa

Ad esempio Obama è un fanatico dei big data.

    Ad esempio Obama, del quale non vogliamo nemmeno domandarci in quale segmento del Grande Conteggio possa essere collocato (diversamente dal vecchio Bubba Clinton, che qualche indizio in più lo fa venire in mente) è un fanatico dei big data. Cioè di quel modo di pescare a strascico con numeri giganteschi su tutti i fenomeni di rilevanza sociale onde rivelare insospettabili rapporti, magiche dipendenze, effettuare previsioni sui comportamenti per poi decidere (il senso grossolano della storia è quello) come debba essere la vita di tutti. Nel nostro simpatico mondo decrescente in cui tutti giuriamo che “piccolo è bello”, epperò ci facciamo pianificare la vita dai big data, è spuntata un’inedita applicazione della Grande Misurazione a quel campo della vita maschile per cui, secondo antiche credenze suffragate da millenni di verifiche sul campo, piccolo non è esattamente bello. Al King’s College di Londra hanno misurato 15 mila peni maschili, per scoprire se mai esista pure qui la misura aurea. Psichiatri e neuroscienziati: giusto per capire che l’intento, più che statistico, è normativo: “Lo scopo è aiutare i medici a rassicurare i pazienti sulle loro normali misure”. L’utilità dei big data “per scoprire se è vero quanto si dice intorno ai nani / che siano i più provvisti della virtù meno apparente”, come cantava il poeta (e scoprire che no, invece, a quanto pare non è così). 

    • Maurizio Crippa
    • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

      E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"