Buffalo Bill e gli islamici (starring Federico Rampini)

Maurizio Crippa

Come nel vecchio film di Bob Altman, parodia della paura dell’uomo bianco per gli indiani

    Come nel vecchio film di Bob Altman in cui andava in scena la parodia della paura dell’uomo bianco per gli indiani, l’incubo di Toro Seduto vincitore pure nel circo del Wild West, Federico Rampini s’è prodotto ieri su Rep. in un numero altamente equestre. Il caso è l’uccisione in North Carolina di tre giovani musulmani massacrati per odio religioso da un vicino di casa. Ne conclude, dopo ampia analisi, che se non è complotto, poco ci manca: “Perché ci siano gli estremi di una ‘questione islamica’” in America, “bisogna crearla”. Il suo compagno di pagina è Nicholas Kristof, premio Pulitzer per l’antioccidentalismo, che mescola pere e mele, #muslimlivesmatter e giudici che rifiutano di approvare i matrimoni omosessuali. “Resistere alla bigotteria”. Da qualche parte, in questa pagina, so che il Direttore Emerito sta prendendo a pugni Bergoglio, che s’è reso disponibile a diventare spot per gli islamici che si sentono odiati. Magari ha ragione. Ma Rampini che fa Buffalo Bill intriso del senso di colpa dell’uomo bianco in un paese che il genocidio degli islamici non lo pratica, e dove pure l’idea di far chiamare alla preghiera il muezzin da una cappella d’università era “apparso un simbolo potente di convivenza”, e invece i convegni di musulmani vengono “interrotti da integralisti cristiani” e l’intolleranza antislamica “si traduce in violenza”, dà un’idea alquanto ribaltata del mondo. E’ la parodia della parodia di Altman. Non fa neanche ridere.

    • Maurizio Crippa
    • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

      E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"