Cinque stelle del cinema

Maurizio Crippa

Sarà che lui si presenta col giaccone di Lorenzo, quello di Corrado Guzzanti.

    Sarà che lui si presenta col giaccone di Lorenzo, quello di Corrado Guzzanti. Sarà Piazza Farnese, location bislacchissima per evocare la povertà. Non pensavamo che esistesse un’estetica a cinque stelle. O forse sì, chiamala estetica, un po’ grossier, la battuta grassa. E invece ecco un’epifania naïf, un filmino di famiglia e quell’effetto-verità preterintenzionale che ti fa dire: anche se hanno ragione, hanno torto per forza. Qui siamo addirittura al fauvisme cinematografico, la selvatichezza di ragionamento che si fa visione del mondo. Questo spot intitolato come un film della Wertmüller, “Uscire dall’euro è possibile, ma abbiamo bisogno del tuo aiuto”, con Paola Taverna doppiata dallo spettro della Sora Lella, è imperdibile. Squaderna mondi (im)possibili. E’ un Cielo sopra Berlino ribaltato in Accattone sotto Francoforte. Insomma magnetico. Il caffè a mille lire, il barbiere a un deca, il ristorantino di quelli coi piatti lunghi (Dio li perdoni, i ristoratori, ma anche no). E lui, con la morettona in tubino, lui, che dopo un “aperitivo per 2 - 12 mila lire” le regala un libro. Un libro, capite, mica la 47esima serie di “Gomorra”. No, lui è il cittadino perfetto, wannabe felice, quelli che quel belìn di Beppe Grillo ha sempre sognato valessero uno vale uno. Lui le regala poesie di Walt Whitman. E a quel punto quasi ci credi, che uscire dall’euro è possibile. L’unica cosa che in quel sogno a occhi aperti non riesci a credere, è: ma se le regali Walt Whitman, poi, come direbbe Grillo, si beccia?

    • Maurizio Crippa
    • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

      E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"