Luciano Spalletti con la moglie Tamara a passeggio dopo aver pranzato in un noto ristorante in centro a Milano (foto LaPresse)

Spalletti è tornato di moda come la Prima Repubblica

Maurizio Crippa

Nelle sue dichiarazioni alla stampa il tecnico dell'Inter sembra trarre ispirazione da Forlani e De Mita

Mah. Poi dite che Mattarella è una sfinge impenetrabile nei suoi retropensieri più nascosti. Poi dite che è tornata di moda la Prima Repubblica, con le formule incomprensibili della democristianeria e le doppie negazioni andreottiane. Dite pure. Però poi arriva Spalletti. Si era presentato come Sun Tzu mandato dai cinesi e pronto a vincere la guerra e adesso si fa fotografare in centro a Milano agghindato come un metrosexual d’antan. Adesso balla a bordo campo malmenandosi le chiappe. E ha una squadra più scombicchierata del Pd. Adesso dice: “Il fatto che poi si venga da qualche risultato non pieno e da qualche partita dove abbiamo segnato poco non deve far confusione sull’analisi della prestazione, un aspetto in cui siamo a posto al momento. Chiaramente il gol fa la differenza”. E sembra Forlani. Poi dice anche: “Probabilmente ci eravamo costruiti la possibilità di gestire qualcosa ma con gli ultimi risultati ce lo siamo rigiocati. L’analisi che ci dà la partita di domani è la vittoria come unico obiettivo”. E qui sembra proprio Ciriaco De Mita, il mitico allenatore della Magna Grecia (l’Avvocato dixit). Niente, sembrava l’Invincibile Armada, e adesso Sun Tzu ammicca come un filosofo di Certaldo: “Il mondo è pieno di meteore, la classifica vuole che si faccia bene sempre”. E addirittura, alla fine, dopo la partita magra magra con la Dea, se la prende pure con i giornalisti: “Il fatto che Icardi non fa gol, è un problema vostro”. Ma come vostro? E noi Fratelli Bauscia chi siamo? Una banda di sbronzi del Vinitaly? E no, caro Spalletti, se lo lasci dire: o lei è un insensibile, o ha un bidone della spazzatura al posto della squadra.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"