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editoriali
Il Papa “Primate d'Italia” al Quirinale
Leone XIV va da Sergio Mattarella e non sorvola sui temi “sensibili”: rilancia l’impegno per la tregua in medio oriente e la “soluzione dei due stati” per Israele e Palestina. Richiamo alla pace in Ucraina, alla tutela della vita e al sostegno alle famiglie contro la denatalità
Giornata di importanti incontri per Papa Leone XIV. Al mattino, la visita di stato al Quirinale. Al pomeriggio, l’udienza concessa ai reali di Giordania: all’indomani della firma dell’accordo di tregua nel vicino oriente, un impegno che merita d’essere sottolineato. E c’è stata tanta geopolitica anche nei discorsi ufficiali pronunciati al Quirinale, dalla questione palestinese, con Mattarella che ha ribadito che “la soluzione di uno stato per ciascuno dei due popoli” è “l’unica condizione per pace e sicurezza duratura”, alla nuova denuncia della “aggressione russa su larga scala in Ucraina”, che “a distanza di quasi quattro anni, continua a mietere vittime civili innumerevoli, a seminare morte e distruzione, a gettare una inquietante ombra di insicurezza sull’intero continente europeo”.
Ampio lo spettro dei temi toccati, con Leone XIV che, da Primate d’Italia (come ha detto all’inizio dell’intervento) è intervenuto anche su temi “sensibili”, come quello relativo al fine vita, benché indirettamente, sottolineando quanto sia di “fondamentale importanza, a ogni livello”, il “rispetto e la tutela della vita, in tutte le sue fasi, dal concepimento all’età avanzata, fino al momento della morte”. Affrontato il tema della denatalità, il Papa si è soffermato sull’importanza “di garantire a tutte le famiglie il sostegno indispensabile di un lavoro dignitoso, in condizioni eque e con attenzione alle esigenze legate alla maternità e alla paternità. Facciamo tutto il possibile – ha detto – per dare fiducia alle famiglie, soprattutto alle giovani famiglie, perché possano guardare serenamente al futuro e crescere in armonia”. Interessante, poi, il richiamo alla celeberrima omelia tenuta dal cardinale Joseph Ratzinger in occasione della messa Pro eligendo del 2005: a tal proposito, Prevost ha invitato a non lasciarsi “affascinare da modelli massificanti e fluidi, che promuovono solo una parvenza di libertà, per rendere poi invece le persone dipendenti da forme di controllo come le mode del momento”.