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Saverio ma giusto

Solo per il Conclave conosciamo vizi e virtù degli elettori. Prendere spunto?

Saverio Raimondo

Come in tutte le elezioni del mondo, c'è una campagna elettorale, ci sono i sondaggi, c'è il borsino dei papabili. Ma anche qualcosa in più, del tutto unico: lo scanner degli elettori. Chi svuota il minibar, chi non sa quando è nato, chi ama giocare a tennis ma solo quando vince. Una pratica che potremmo replicare

Quando con il secolo dei lumi arrivammo alle prime forme di democrazia moderna, l’idea delle elezioni andammo a prenderla in Vaticano. Il Conclave infatti è la più antica forma di elezione, anche se a suffragio particolarmente ristretto: possono votare solo maschi ricchi e astinenti sessuali. Del Conclave, le elezioni civili non presero né il dress code né l’unanimità: per vincere bastava avere la maggioranza dei voti, nessuno dei quali di castità. Ma le nostre libere elezioni discendono da quelle che si tengono nella Cappella Sistina “ogni morte di Papa”, e che torneranno a tenersi proprio da oggi mercoledì 7 maggio 2025. Nei giorni scorsi è stato anche montato come da tradizione il comignolo sopra la Cappella Sistina, la più famosa canna fumaria della storia – ma anche un abuso edilizio, e infatti ogni volta a fine Conclave arrivano i vigili per farlo togliere; io spero che il prossimo Papa come primo atto del suo pontificato faccia la SCIA in sanatoria e lo condoni.

Come in tutte le elezioni che si tengono nel mondo, anche il Conclave – pur con le sue differenze, ma tutte di facciata, del resto la Chiesa cattolica con le facciate è sempre stata bravissima – ha i suoi giorni di “campagna elettorale”, i suoi “sondaggi”, il borsino dei papabili, etc. Ma ha qualcosa che le altre elezioni nel mondo non hanno: lo scanner degli elettori. In quale altra elezione al mondo, per esempio, sappiamo che l’elettore tal dei tali ha svuotato gli alcolici del proprio minibar stupendosi poi di dover pagare il conto, come abbiamo appreso nei giorni scorsi mezzo stampa a proposito di uno dei cardinali giunti a Roma e sceso a Santa Marta? Per quale altra elezione al mondo sappiamo che uno degli elettori è accusato di pedofilia, un altro non sa quando è nato, a un altro piace molto giocare a tennis ma solo quando vince – tanto che quando il match si mette male l’assistente del cardinale ha l’ordine di interrompere la partita dicendo che è arrivata una telefonata urgente, quando si dice “ha avuto la Chiamata”. Tutte notizie che abbiamo letto nei giorni scorsi a proposito di alcuni dei cardinali che stanno per eleggere il nuovo Papa.

Non sarebbe magnifico importare anche nelle nostre libere elezioni un po’ di questa pressione mediatica sul corpo elettorale, questo scrutinio sotto la lente del giornalismo e il giudizio dell’opinione pubblica di ogni singolo avente diritto di voto? Così facendo, forse, anche noi potremmo riuscire a convincere a non votare i non idonei, come il cardinale Becciu il quale, riconosciuto colpevole di peculato e truffa aggravata da una corte vaticana che lo ha condannato a 5 anni di reclusione, una multa di ottomila euro, quattro Ave Maria e un atto di dolore per aver acquistato un palazzo di lusso a Londra con i soldi destinati alle opere di carità (praticamente una puntata della versione vaticana di “Casa a prima vista”), dopo giorni di pressione si è autosospeso dal Conclave proprio per non disonorare una così nobile istituzione. Quanti fra noi invece entrano impunemente nelle cabine elettorali e senza alcuna remora dopo aver commesso reati finanziari o anche solo non aver pagato le tasse, aver svuotato il minibar dell’hotel senza pagare il conto ed essersi pure portati via l’accappatoio, aver barato al gioco, aver molestato qualcuno/a? Invece di fare i moralisti con le pagliuzze negli occhi dei cardinali, notate la trave nella vostra scheda elettorale.
 

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