
(foto LaPresse)
Vacanze romane
Santa Marta si rifà il look per il Conclave senza Becciu
I cardinali che entreranno in Sistina saranno 134, ma ci sono poco più di 120 stanze disponibili. Si dovrebbe estrarre a sorte, ma alcuni cardinali si sono già sistemati per il funerale e le congregazioni, e ci sono i tre che vivono a Santa Marta da tempo. Una questione (anche) molto pratica
Non ci sarà il cardinale Angelo Becciu, che ha fatto il grande gesto di non andare avanti nella sua battaglia per partecipare al Conclave, tra documenti del Papa comparsi postumi che dicevano che no, non poteva partecipare, e le azioni di Papa Francesco, che lo invitava a concistori e celebrazioni dove andava sempre come cardinale in tutta la sua dignità. E comunque, i cardinali che entreranno in Sistina saranno 134, quattordici in più del limite di 120, ma anche una decina in più delle stanze a disposizione.
Sono solo tre i cardinali che possono rimanere a vivere nella Domus Sanctae Marthae, l’albergo divenuto celebre per essere rimasto la residenza del Papa durante dodici anni: il Cardinale Acerbi, quasi cent’anni di venerata memoria storica e diplomatica, il cardinale Rolandas Mackrickas, che ancora non si è spostato a Santa Maria Maggiore, e il cardinale George Koovakand, l’organizzatore dei viaggi papali passato con un salto solo dal ruolo di officiale a quello di cardinale e capo dicastero.
Santa Marta, infatti, viene svuotata in attesa del Conclave, quando tutti i porporati dovranno stare lì, con le finestre sbarrate, senza il conforto dei cellulari o dei computer, a pregare e invocare lo Spirito Santo per scegliere il nuovo Papa tra preghiere laiche e discorsi profani. Non è stato isolato il piano dove viveva Papa Francesco, ma solo la sua suite 201, e ci sono un po’ più di 120 stanze. Non saranno abbastanza, perché i cardinali che voteranno saranno 134. Probabilmente uno di loro, Vinko Puljicć, dato per non partecipante al Conclave e invece presente, dovrà votare da Santa Marta, con il voto raccolto dai cardinali infirmarii, come previsto dal regolamento.
Tra l’altro, le stanze dovrebbero essere estratte a sorte tra i cardinali, ma alcuni di loro già sono arrivati e si sono sistemati a Santa Marta per il funerale e le congregazioni generali. Questi, una ventina di porporati, dovrebbero poter rimanere nella stanza che hanno avuto finora, così come i tre che a Santa Marta vivono da tempo. Le altre stanze verranno estratte a sorte, e quelli che non entrano nell’albergo saranno disposti in un’ala chiamata “Santa Marta Vecchia”, un tempo sede della Pontificia Commissione per la Protezione dei minori e poi destinata a diventare un asilo. Saranno così tutti nello stesso spazio, chiusi come si dovrebbe essere.
Dove andranno quelli che invece non sono cardinali e vivono a Santa Marta? I diplomatici sarebbero stati assegnati al Collegio Etiopico, sulla cima del colle vaticano, gli altri dovrebbero andare negli appartamenti della Fabbrica di San Pietro. Partono già in questi giorni, così da permettere una ritinteggiata alle stanze e una pulizia delle tende.
In fondo, il Conclave è (anche) una questione molto pratica.