Il cardinale prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, Gerhard Ludwig Müller (LaPresse)

Il Vaticano dice sì alla cremazione, ma senza dispersione delle ceneri nell'ambiente

Matteo Matzuzzi
La congregazione per la Dottrina della fede pubblica un'Istruzione sulla sepoltura dei defunti e la cremazione. Nulla osta, ma è vietata la dispersione delle ceneri nell'ambiente.

Roma. Con le ceneri dei propri cari non si possono fare gioielli da esibire al dito o incastonati in qualche collana. La congregazione per la Dottrina della fede ha pubblicato l'istruzione Ad resurgendum cum Cristo relativa alla sepoltura dei defunti e la conservazione delle ceneri in caso di cremazione. A presentare il testo è stato il cardinale prefetto Gerhard Ludwig Müller, intervenuto in conferenza stampa assieme a padre Serge-Thomas Bonino, segretario della Commissione teologica internazionale, e mons. Angel Rodriguez Luño, consultore della congregazione.

 

La premessa è che, come già stabilito con l'Istruzione Piam et constantem del 5 luglio 1963, "la cremazione non è di per sé contraria alla religione cristiana" a condizione che tale scelta non sia voluta "come negazione dei dogmi cristiani, o con animo settario, o per odio contro la religione cattolica e la Chiesa". Detto ciò, "la chiesa continua a raccomandare insistentemente che i corpi dei defunti vengano seppelliti nel cimitero o in altro luogo sacro". Tuttavia, si legge nella Ad resurgendum con Cristo (che è la prima Istruzione dell'ex Sant'Uffizio pubblicata nel presente pontificato), "nel frattempo la prassi della cremazione si è notevolmente diffusa in non poche nazioni, ma nel contempo si sono diffuse anche nuove idee in contrasto con la fede della chiesa". Da qui la necessità di mettere ordine in una tematica così delicata.

 

"Qualora per motivazioni legittime venga fatta la scelta della cremazione del cadavere, le ceneri dei fedeli devono essere conservate di regola in un luogo sacro, cioè nel cimitero o in una chiesa o in un'area appositamente dedicata a tale scopo. La conservazione delle ceneri nell'abitazione domestica – è scritto nell'Istruzione – non è consentita". Vi possono essere circostanze gravi ed eccezionali per cui "l'ordinario, in accordo con la Conferenza episcopale o il Sinodo dei vescovi può concedere il permesso per la conservazione delle ceneri nell'abitazione domestica".

 

E' invece del tutto esclusa la possibilità di disperdere le ceneri nell'aria, in terra o in acqua. Questo "per evitare ogni tipo di equivoco panteista, naturalista o nichilista".

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.