Albergatori contro il "meteo-terrorismo"

Piero Vietti

Perché l'allarmismo climatico fa male all'economia.

L'allrmismo climatico fa male all'economia. Anche perché la maggior parte delle volte le previsioni catastrofiche si rivelano sballate. Di seguito una nota interessante.

 

“Affrontare una stagione turistica con lo spettro di previsioni metereologiche fuorvianti non fa certo bene alla nostra economia.  Eppure è ciò che sta succedendo nel nostro paese. A pagarne il prezzo sono prima di tutto i cittadini e naturalmente anche l’intero comparto delle imprese ricettive. E’ proprio vero: noi italiani siamo i peggiori direttori commerciali di noi stessi. Quando il quadro meteo non è del tutto chiaro e si ha il dubbio di possibili acquazzoni, subito si sceglie l’ipotesi più funesta. E’ come se fossimo sempre orientati al peggio. Il nostro è un paese turistico e non può né deve essere messo in crisi da previsioni inesatte”.  Sono le parole del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, a commento della forte polemica scatenatasi negli ultimi giorni tra gli albergatori a causa del cosiddetto ‘meteo-terrorismo’.  “Questa cattiva abitudine di usare toni allarmistici nelle previsioni – prosegue Bocca – ha inferto il colpo più duro al mercato dei weekend e degli alberghi situati nelle varie località marine, soprattutto perché ormai le notizie arrivano almeno una decina di giorni prima del fine settimana. La consultazione del meteo anche via internet è diventata la base di qualsiasi partenza programmata. Per questo va usata molta cautela. Voglio sottolineare che, per una previsione approssimata in negativo, seguono a cascata numerosissime cancellazioni alberghiere: così è successo recentemente in Versilia, ma come abbiamo visto dalle cronache di questi giorni, potrebbe succedere ovunque. Purtroppo – conclude Bocca – tutto ciò rappresenta un danno economico per l’Italia: in un momento di crisi come questo, il nostro paese di tutto ha bisogno tranne che di ulteriori, evitabili aggravi”.

Di più su questi argomenti:
  • Piero Vietti
  • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.