Dubbi sulla battaglia di Al Gore per la libertà

Piero Vietti

Qualche dubbio sulla battaglia per la libertà di informazione di Al Gore in Italia.

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    Accolto come un paladino della libertà e della verità giornalistica, l'ex vicepresidente americano Al Gore è in Italia per combattere una nuova battaglia: la piattaforma di canali satellitari Sky vorrebbe chiudere la versione italiana della sua Current Tv. Ospite ad Annozero, Al Gore è stato anche intervistato da Beppe Severgnini su Corriere.it, e ha usato parole gravi e precise per descrivere la situazione.

    In poche parole, Gore è convinto che Rupert Murdoch voglia chiudere il suo canale televisivo per ingraziarsi Berlusconi in vista di un non ben precisato accordo sul digitale terrestre; digitale terrestre che a Rupert farebbe gola. Già, ma perché la chiusura di Current Tv sarebbe un favore al Cav.? Lo spiega lo stesso Al Gore: lungi dall'essere anti berlusconiana, Current Tv si limita a raccontare la verità delle cose, evento sempre più raro in questo mondo di giornalisti servi del potere, e per questo è ritenuta "scomoda" e pericolosa da Berlusconi. Il gioco è fatto: pur di abbattere lo scomodo Al Gore, Murdoch e Berlusconi hanno messo da parte la loro ben nota inimicizia e si sono tacitamente accordati: io ti tolgo di mezzo la tv che dice la verità, tu mi fai approdare sul digitale terrestre.

    Al grido di "Censura!", parte del Web si sta mobilitando, il Fatto quotidiano dedica un'apertura a sei colonne del suo sito alla vicenda e su Twitter gli hashtag sulla libertà di informazione da difendere si sprecano. Ovviamente non ci sarebbe solo la voglia di approdare sul digitale da parte di Sky dietro a questa decisone che Murdoch avrebbe preso: la verità, spiega Al Gore a un Severgnini sempre più poliglotta, è che Murdoch e la sua Fox News sono degli sporchi negazionisti climatici: "Ora Fox – dice serioso – sta cercando di convincere la gente che il surriscaldamento del pianeta non sia un problema". Ecco perché il nemico da abbattere è proprio Gore. Chiaro, no?

    Con che coraggio, poi, chiudono una tv che nell'ultimo triennio ha visto aumentare il suo share del 270 per cento (550 in prime time)? Lo spiega la stessa Sky Italia, in un comunicato:

    Sky Italia è stata la piattaforma che ha creduto nel 2008 nelle potenzialità di Current TV lanciando il canale in esclusiva. Una scelta dettata dalla convinzione che si trattasse di un canale che arricchiva l'offerta di informazione e di approfondimento della piattaforma , un'offerta che mette a disposizione dei suoi abbonati altri 64 canali di informazione italiani ed internazionali. Questa convinzione è rimasta e, per questo, quando il contratto con Current è giunto alla sua naturale scadenza, Sky Italia ha proposto un rinnovo con un'offerta in linea con il mercato, con il contesto economico e con le performance di Current. Un'offerta peraltro coerente con quelle in discussione con altri editori nostri partner, tra cui diversi editori italiani. Il management di Current TV ha ritenuto di non rispondere neanche a questa offerta, richiedendo invece un aumento dei corrispettivi da parte di Sky pari al doppio di quelli attuali. Un livello di incremento che nessun altro editore con cui Sky collabora ha mai richiesto a Sky durante gli ultimi anni. Questa scelta ha dunque portato, nostro malgrado, alla decisione di non rinnovare questo rapporto.

    Dunque sarebbe soprattutto una questione di soldi: Al Gore ne vorrebbe troppi, secondo Sky. Certo, restano quelle percentuali sull'aumento dello share difficilmente contestabili. Vero, ma le percentuali ingannano, i numeri crudi dicono molto di più. Cito sempre dal comunicato di Sky:

    L'ascolto medio giornaliero di Current TV nel 2011 è stato finora di un totale di 2952 telespettatori, con una perdita del 20% rispetto ai 3.600 spettatori medi del 2010. Se poi si analizza il prime time, purtroppo, tra il 2011 ed il 2010, la perdita di ascolti di Current TV è prossima al 40%

    Ora, che una Tv dinamica e innovativa come Current Tv chiuda è certamente un peccato, e sarebbe auspicabile che non succedesse. Ma insomma, se i numeri sono questi, perché tirare in ballo un fantomatico asse del male tra Murdoch e Berlusconi, creato apposta per cancellare un canale televisivo che fatica ad arrivare a 3.000 (tremila) spettatori al giorno? Ci si aspetta che Current smentisca, ma al momento le informazioni sono queste.

    P.S. Ho notato che tra coloro che si indignano per la chiusura di Current Tv ci sono un sacco di persone che oggi festeggiavano per la chiusura del programma di Vittorio Sgarbi, anch'esso affetto dalla stessa malattia della tv di Gore: i pochi telespettatori.

    AGGIORNAMENTO: Gore ha anche detto che la decisione di  chiudere il suo canale da parte di Murdoch sarebbe una ripicca per la decisione di Current di affidare la prima serata a Keith Olberman, anchorman famoso e nemico acerrimo di Newscorp. Spiegatemi anche questa: Olberman farebbe un programma sulla versione americana di Current, e Murdoch chiude la versione italiana?. Qualcosa non torna, no?

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    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.