Flatulenze e global warming

Piero Vietti

Salva il mondo, mangia soia.

    Come un pranzo non digerito, questa storia prima o poi torna su. Altro che SUV, altro che centrali a carbone, altro che aerei inquinanti: il vero responsabile dei cambiamenti climatici sono le flatulenze delle mucche. Lo segnale oggi un blog del Corriere.it, citando questa ricerca che assegna ai gas serra prodotti dagli animanli da allevamento la medaglia d'oro: il 18 per cento delle emissioni totali di gas serra dovute alle attività umane arrivano dal deretano di mucche, pecore e suini.

    Come fare a salvare il pianeta quindi? Facile, ce lo dicono gli autori della splendida ricerca (che chissà quanto è costata in denaro e CO2 prodotta): "Per invertire il devastante trend che sta inesorabilmente modificando il clima del pianeta Terra basterebbe sostituire i prodotti animali con quelli a base di soia o di altre colture vegetali. Questo approccio avrebbe effetti molto più rapidi sulle emissioni di GHG e sull'effetto serra di qualsiasi altra iniziativa per rimpiazzare i combustibili fossili con energia rinnovabile”.

    Non male, in coda, il commendo della blogger del Corriere: "Non si tratta, insomma, dell'ennesima moda alimentare o imperativo etico-religioso ma di una condicio sine qua non per assicurarsi che il nostro meraviglioso pianeta esista ancora per i figli dei nostri figli. Prima che sia troppo tardi".

    Adesso il mondo è pronto a fare la rivoluzione contro i macellai.

    P.S. Grazie a Carlo Torchio per la segnalazione

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.