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Ministro dell'ambiente irlandese rischia il posto perché non crede al riscaldamento globale

Marianna Venturini

Il ministro dell'ambiente dell'Irlanda del Nord, Sammy Wilson, non ha permesso la messa in onda di spot sul risparmio energetico e i cambiamenti climatici perché a suo parere "ingannevoli" sul problema. Ora rischia il posto.

“Save money, save energy”, risparmia soldi, risparmia energia. E’ l’ultima campagna promossa dal governo inglese per invitare i cittadini a ridurre le emissioni di anidride carbonica e i consumi energetici: negli spot una famiglia modello si interroga sull’automobile da acquistare, l’utilizzo dell’elettricità in casa e l’isolamento termico per tagliare le spese e aiutare la Terra.
Ma c’è chi dice no: il ministro dell’ambiente dell’Irlanda del Nord Sammy Wilson ha vietato la diffusione della campagna “Act on CO2”, provocando così molte polemiche. Wilson ritiene che le pubblicità promosse dal governo siano parte di una “propaganda ingannevole” perché non crede che l’impatto dell’uomo sia la causa principale del mutamento climatico. Quindi sono un evidente “nonsense” i messaggi che suggeriscono di spegnere gli apparecchi televisivi piuttosto che lasciarli in stand-by o utilizzare lampadine a basso consumo energetico, perché non è detto che aiutino a salvare il pianeta.
Wilson crede piuttosto che i cambiamenti climatici siano parte di un complessivo mutamento, impostato così da migliaia di anni e come teli vadano analizzati.
Il ministro ha scritto al dipartimento inglese che si occupa di energia e cambiamenti climatici, il Decc, per spiegare perché la campagna sia stata proibita in Irlanda del Nord: il messaggio degli spot sarebbe contrario alla sua idea politica. Il ministro ha aggiunto di voler promuovere per la popolazione irlandese una maggiore consapevolezza sul risparmio energetico, ma il legame tra emissioni di anidride carbonica e il riscaldamento globale deve essere ancora dibattuto.

La sua presa di posizione ha suscitato molte critiche, al punto che i gruppi ambientalisti Green Party e Friends of the Earth hanno chiesto le dimissioni di Wilson con una mozione di sfiducia del ministro alla commissione ambiente dell’assemblea dell’Irlanda del Nord. Nonostante il risultato della mozione sia stato di sei voti favorevoli e quattro contrari il ministro non ha lasciato l’incarico.
Peter Robinson, primo ministro dell’Irlanda del Nord e collega di partito di Wilson, ha preso le sue difese spiegando che le sue idee, anche se non condivise da tutti, hanno suscitato un dibattito nel paese che altrimenti non ci sarebbe stato.
Per Brian Wilson, il primo esponente del Green Party eletto nell’assemblea irlandese, un politico scettico sui mutamenti climatici andrebbe rimosso perché incompatibile con il ruolo nell’esecutivo che ricopre. E la petizione on line sul sito del partito ambientalista che chiede la destituzione di Wilson ha superato le 1500 firme.
Siccome l’unico effetto ottenuto è l’aver bloccato la campagna pubblicitaria, composta di spot televisivi, radiofonici e cartelloni, il caso si sposta in sede europea, dove il Green Party ha intenzione di sottoporre la legittimità del ruolo di Wilson nella sessione plenaria di Bruxelles.

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