Quando i grillini fanno "no!"

Massimo Bordin

    A Roma e a Torino si può finalmente misurare la capacità di governo del M5s. Sono situazioni diverse ma nell'operato delle due sindache qualche tratto comune si trova. Per esempio nelle scelte torinesi sulla cultura, non solo il rifiuto della mostra di Manet, e nelle parole pronunciate da Virginia Raggi all’inaugurazione della nuvola di Fuksas: “Fossimo arrivati prima non ve la avremmo fatta fare”. Nei due casi, pure diversi, il tratto comune è il concetto di priorità e dunque di spreco di soldi a prescindere dalla correttezza del loro utilizzo. Sui rifiuti la linea dei “rifiuti zero” è improntata alla depressione dei consumi. La battuta di Grillo sui pannolini da lavare non era una battuta ma un progetto e del resto quei pannolini esistono davvero. Non è tanto l’idea che è meglio non fare nulla perché così nessuno ci ruba sopra. Nessuno può pensarlo seriamente, neanche loro. L’idea del Movimento è la decrescita e non hanno mai fatto nulla per nasconderlo. Solo che non è una scelta ideologica, non sono seguaci di Latouche. Il loro ragionamento è più elementare: stavamo bene e i politici ci hanno rovinato. Dobbiamo eliminare la politica e tornare a vivere come quando c’erano le pensioni sicure e tutti lavoravano e le donne lavavano i pannolini e gli uomini andavano al lavoro in bicicletta. E’ infantile, certo. E’ un bambino contrariato che urla, batte i piedini per terra e dice le parolacce. Praticamente Grillo nei comizi di fondazione del movimento. Quelli che li hanno votati non dicano, per favore, che non se ne erano accorti.