Perché in Italia il giornalismo d'inchiesta non esiste

Massimo Bordin
Una ricerca ha preso in considerazione nel periodo dal 2004 al 2013 – dieci anni dopo Tangentopoli – tutti gli articoli pubblicati sul tema da quattro quotidiani italiani: il Corriere della Sera, la Repubblica, il Giornale e il Sole 24 Ore. Ecco cosa è uscito.

    Nel suo primo numero del 2016 la rivista il Mulino pubblica un articolo di due docenti di Scienze politiche dell’università di Perugia, Paolo Mancini e Marco Mazzoni, che ha per argomento il modo in cui la stampa italiana parla di corruzione. Viene citata una ricerca, nell’ambito di un programma dell’Unione europea, in cui si prendono in considerazione nel periodo dal 2004 al 2013 – dieci anni dopo Tangentopoli – tutti gli articoli pubblicati sul tema da quattro quotidiani italiani: il Corriere della Sera, la Repubblica, il Giornale e il Sole 24 Ore.

     

    Gli articoli che hanno avuto per argomento la corruzione sono stati 46.239. Ogni giorno, per dieci anni, una media di almeno tre articoli per ogni testata. Non poco. L’articolo offre più di uno spunto di riflessione. Qui se ne seleziona uno in particolare a proposito della notazione dei due autori su come “si parla di corruzione essenzialmente quando essa coinvolge ambiti di indagine giudiziaria”. Non è un dato scontato, osservano gli autori, perché gli articoli potrebbero partire dall’informazione giornalistica stessa e invece la loro quasi totalità racconta indagini o iniziative di organi della magistratura, principalmente quella inquirente. Sono gli stessi giornali che osannano il cosiddetto “giornalismo d’inchiesta”, notano, incidentalmente ma con innegabile incisività , gli autori dell’articolo del Mulino.