La Vespa Elettrica è dotata di una batteria al litio ricaricabile che può garantire fino a 100 km di autonomia

Piaggio presenta la Vespa Elettrica: smart, connessa e con 100 km di autonomia

Marco Giorgio

Piaggio porta l’elettrico anche sul suo brand di punta, implementando un vero e proprio sistema di infotainment multimediale integrato con app e smartphone

L’elettrico e l’ibrido (elettrico + benzina) sono una realtà consolidata nelle auto e nelle moto ormai già da diversi anni. Sul mercato arriva ora anche la Vespa, che porta sullo scooter più famoso del mondo la tecnologia a (quasi) zero emissioni, e lo fa creando un veicolo smart, connesso, oltre che bello (come da tradizione del brand made in Italy).

La nuova Vespa in versione elettrica è dotata di una unità motoristica in grado di erogare 2 kW di potenza continua e 4 kW di picco: valori che, uniti a una coppia motrice di circa 200 Nm, consentono di ottenere prestazioni in linea, e per certi aspetti superiori, a quelle di un normale scooter benzina da 50 cc, soprattutto per quanto riguarda l’accelerazione che beneficia della tipica erogazione brillante dei motori elettrici e l’autonomia arriva fino a ben 100 km di percorrenza; non pochi, tenuto conto che parliamo di un mezzo prevalentemente da città (sarà disponibile anche una versione X, con motore ibrido elettrico/benzina, in grado di arrivare 200 km di autonomia e 150 km/h di velocità massima).

La batteria è al litio (sì, come quella degli smartphone) e integra un sistema di recupero dell’energia cinetica (KERS, Kinetic Energy Recovery System; sì, come quello delle auto di Formula Uno), che la ricarica parzialmente nelle fasi di decelerazione. Per ricaricare completamente la batteria (alloggiata sotto la sella, al posto del normale serbatoio carburante) è sufficiente collegare la spina a una normalissima presa elettrica a muro (in giardino o in garage), oppure a una colonnina di ricarica (sempre più diffuse nelle grandi città). La batteria è soggetta, come tutte le unità ricaricabili, al deperimento graduale nel tempo, ma consente un buon ciclo di vita: fino a 1.000 cicli di ricarica completi (che possiamo ipotizzare in circa 50.000-70.000 km di percorrenza). Una volta superati i mille cicli, la batteria conserva una parziale capacità di carica (di solito, intorno al 50-80%) e rimane comunque utilizzabile o, tutt’al più, potrà sempre essere sostituita con una nuova (sì, come un iPhone dopo due anni di intenso utilizzo).

La nuova Vespa elettrica ha poi una rilevante anima smart e tech (uno dei motivi principali per cui ci interessa e ne parliamo qui). Infatti, integra il “Vespa Multimedia Platform”, un sistema multimediale che incorpora un display a colori di 4,3 pollici, che può essere collegato tramite bluetooth al proprio smartphone e che, tramite l'app dedicata (scaricabile da App Store e Play Store),  consente di visualizzare tutte le notifiche, i messaggi e le chiamate in entrata. Il sistema permette inoltre di rispondere alle telefonate attraverso i tasti al manubrio e di sfruttare i comandi vocali dello smartphone per effettuare chiamate o riprodurre musica, attivando una playlist. Il tutto attraverso uno specifico joystick, presente sempre sul manubrio. Infine, l’integrazione può essere completata con uno speciale casco dedicato che integra al proprio interno auricolari e interfono bluetooth.

Si tratta quindi di un vero e proprio sistema di infotainment in chiave motociclistica, che consente una perfetta integrazione tra smartphone e scooter e che, se sarà ben implementato e aggiornato, consentirà una esperienza d’uso della Vespa davvero smart. Il connubio elettrico e infotainment è sempre più presente nell’automotive e probabilmente sarà l’accoppiata del futuro. Anche se, bisogna dirlo, in termini generali e prospettici, qualche piccola contraddizione potrebbe emergere. L’elettrico è (quasi) sempre definito come sistema a zero emissioni, ma questo è parzialmente vero, perché l’energia elettrica deve in qualche modo essere prodotta e, in molti casi, può provenire da fonti tutt’altro che pulite e rinnovabili (carbone, petrolio, nucleare), e spesso si finisce con l’inquinare di più della propulsione a scoppio che si va a sostituire (con l’unica differenza che si inquina al momento della generazione e non al momento del consumo). Sia chiaro, tutto ciò non è generalizzato e in molti casi la fonte elettrica è rinnovabile e pulita (fotovoltaico, eolico, idrico), solo non bisogna automaticamente generalizzare elettrico uguale zero emissioni e 100% pulito e rinnovabile. Tutto qui. Un’altra piccola contraddizione sta emergendo nei sistemi di infotaiment su auto e moto: nati per evitare di distrarsi alla guida, stanno iniziando a integrare modalità “anti-disturbo” che mettono gli smartphone quasi off-line per evitare notifiche e distrazioni. Probabilmente, su questo tema andrà trovato un punto di equilibrio, anche legislativo.

 

Ad ogni modo, Vespa elettrica è sicuramente un bel prodotto e con una buona dose di innovazione, che sicuramente potrà trovare l'interesse del pubblico. Certo, per uno scooter (paragonabile a un cinquantino) il fattore elettrico è forse meno appetibile (lato costi) ma è chiaro che l’intento di Vespa è (anche) quello di proporre in modalità 'green' il suo prodotto più famoso e di punta.

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