bandiera bianca

A tanti astenuti tante sedie vuote in Parlamento. Una modesta proposta

Antonio Gurrado

Niente multe né coercizioni. Contare astensione, bianche e nulle come seggi deserti, per mostrare a elettori ed eletti il peso reale della disaffezione

Ne ha parlato Luciano Capone sul Foglio di oggi: il direttore della Stampa, Andrea Malaguti, ha provocatoriamente avanzato la proposta di rendere obbligatorio il voto, dietro pagamento di una pena pecuniaria per i trasgressori. Credo tuttavia che la proposta sia praticabile senza mettere le mani nelle tasche (già lise, già sfondate) dei cittadini. Anziché ricorrere per l’ennesima volta all’imposizione di multe, e nell’inopportunità di procedere con rastrellamenti all’apertura dei seggi, basterebbe adottare una soluzione molto semplice: considerare come voti espressi anche l’astensione, le schede bianche e quelle nulle. Poniamo che, come è avvenuto alle ultime politiche, i voti validi ammontino a circa il 60% degli aventi diritto; in tal caso, il restante 40% va fatto pesare, lasciando deserti altrettanti scranni in Parlamento. Questa distesa di sedie vuote, degna di una pièce di Ionesco, più di ogni multa servirebbe da ammonimento: sia agli elettori, che hanno già comprovato di non avere minimamente a cuore la rappresentanza, avendo votato con entusiasmo per la castrazione del potere legislativo tramite il taglio radicale al numero dei parlamentari, in cambio di un risparmio di un euro per ciascuno; sia agli eletti, che dovranno darsi da fare se non vorranno vedere eroso il proprio ruolo da una marea montante di posti vacanti. A quel punto l’alternativa sarà secca. O si tornerà a fare politica cercando l’assenso della maggioranza dei cittadini, e non solo di piccole tribù minoritarie di scalmanati, oppure alla lunga un Parlamento vuoto non esprimerà nessuna maggioranza e nessun governo, dissolvendo l’Italia col realizzare la definitiva volontà del popolo.

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