Ansa

Bandiera Bianca

Il fucsia contro il body shaming significa tutto e niente

Antonio Gurrado

Il Senato ha approvato un ddl che riconosce la giornata ufficiale contro le discriminazioni legate al corpo e gli attribuisce un colore che rappresenterebbe "l'ottimismo dinamico e l'evoluzione personale che porta all'affermazione di se stessi". Bellissime parole, ma in italiano cosa vogliono dire?

Resti fra noi, ma io ho avuto problemi coi colori sin dalla mia infanzia, quando, circa un secolo e mezzo fa, mi imponevano di colorare i disegni e io facevo i tronchi rossi (convinto fossero marrò) e le persone grigie (convinto fossero color carne, anziché pormi come indegno epigono di Munch). Col tempo ho adottato alcune strategie per organizzarmi e ciò mi consente di non andare in giro vestito con accostamenti che facciano svenire le signore per strada; mi è tuttavia rimasto un unico incubo, il colore che non distinguo e che non capisco perché non riesco a concepirlo. Il fucsia. Più volte ho tentato di venirne a capo e, tutte le volte che ci sono riuscito, mi hanno spiegato che in realtà ciò che avevo individuato come fucsia era in realtà il viola o, talora, il rosa. Ne ho quindi tratto la certezza che il fucsia sia un colore che non esiste, ossia che esiste per gli altri ma non per me, un colore che si colloca da qualche parte fra il viola e il rosa senza essere nessuno dei due ed essendo entrambi. Potete dunque immaginare la mia reazione quando ho appreso che il Senato, mentre il mondo va in fiamme, ha approvato un ddl per riconoscere il fucsia come colore ufficiale della giornata contro il body shaming. Il fucsia, infatti, è per i nostri senatori il colore che rappresenta “l’ottimismo dinamico e l’evoluzione personale che porta all’affermazione di sé stessi”. Bellissime parole, ma in italiano cosa vogliono dire? Tutto e niente: esattamente ciò che per me, dalla più tenera infanzia, ha significato il fucsia.

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