bandiera bianca

Dal babà all'aldilà: Laurito e i lasciti di speranza

Antonio Gurrado

Un tempo erano i giovani a cambiare il mondo. Ora tocca ai nonni lasciare due soldi e un ideale, sperando che qualcuno ci faccia più di quanto hanno fatto loro

Il babà è una cosa seria, assicurava in un lontano Sanremo Marisa Laurito, ora impegnata in uno spot per i lasciti testamentari in favore di Amnesty International: “Chi porterà avanti i tuoi ideali quando non ci sarai più?”.

 

 

Anche i diritti sono una cosa seria, quindi fa bene a esortare la gente a combinare qualcosa, anziché restare a marcire davanti al televisore; se non che, per sua stessa natura, la pubblicità è rivolta a un pubblico di persone anziane, magari sole, rimaste con soldi di cui non sanno che fare. In una nazione invecchiata – in un Occidente invecchiato, verrebbe da dire – si è dunque verificato questo smottamento. Un tempo a confidare in un mondo migliore erano i giovani; erano loro che abbracciavano alti ideali aderendo a enti come Amnesty International o similari, convincendosi di ottenere risultati alla svelta. Adesso che il tempo è passato, quegli ex giovani stanno per morire: si guardano intorno, vedono che purtroppo non è cambiato quasi nulla (anzi), e si sentono dire da Marisa Laurito che ormai l’unica è abbandonarsi alla speranza di un futuro che non vedranno, auspicare che ce la facciano le prossime generazioni, lasciare il denaro residuo a un’ignota posterità, rassegnandosi all’idea che l’unico mondo migliore che vedranno, oramai, è l’altro.