(foto Ansa)

Bandiera Bianca

La polemica su Meloni a "Domenica In" dice molte cose sull'Italia (e sugli italiani)

Antonio Gurrado

Anche sola l'apparizione di un politico in tv da noi viene automaticamente catalogata come espressione di sostegno ed emissione di propaganda. Ma forse questi polveroni servono solo a ricordarci che certi programmi televisivi esistono ancora

L’inutile polemica su Giorgia Meloni ospite di “Domenica In” ci dice molte cose sull’Italia. Ci insegna che l’Italia non è solo quella nazione in cui i politici di ogni colore vanno in tv a parlare di cibo, ma ci testimonia anche che in Italia la sola apparizione di un politico in tv viene automaticamente catalogata come espressione di sostegno ed emissione di propaganda, anche se viene chiamato a parlare – ipotizzo – delle fettuccine e non del rapporto deficit/pil o delle politiche migratorie. Ci induce anzi a sospettare che i politici stessi la pensino così, e che pertanto si debba temere un futuro in cui sgomitino per un’ospitata a “Ballando con le stelle”, a “Pechino Express” o, se sono vecchie glorie che intendono tornare in auge, a “Chi l’ha visto?”.

Soprattutto, però, la polemica su Giorgia Meloni ci rivela un sottotesto alla luce del quale dovremmo reinterpretare il senso della democrazia e del suffragio universale: se il passaggio di un politico in tv è così decisivo nello spostare l’opinione pubblica, allora vuol dire che siamo una nazione i cui abitanti vivono probabilmente incatenati davanti al televisore, completamente dimentichi di ogni questione sociale o economica, salvo quando l’occasionale apparizione di un’ombra sullo schermo non ricorda loro che, perbacco, esiste Giorgia Meloni! E il voto di queste decine milioni di prigionieri nella caverna vale esattamente quanto quello di chi ha ben presente le questioni sociali ed economiche ma non guarda mai la tv; il voto di chi, grazie alla polemica su Giorgia Meloni, improvvisamente si è ricordato che, perbacco, esiste ancora “Domenica In”.

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