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Bandiera Bianca
Con il divieto di usare il telefono a scuola la destra tradisce se stessa
Si invoca il rispetto delle regole e l’efficacia didattica, ma si colpiscono due pilastri della cultura di destra: la proprietà individuale e la libertà di scelta. È davvero educativo sottrarre agli studenti la responsabilità, in nome del controllo?
Mi dicono che in Italia c’è un governo di destra e io mi fido. Mi dicono altresì che un avamposto di questa destra sarebbe il ministero dell’Istruzione, ma qui ho qualche dubbio. A quanto ricordo, due capisaldi morali della destra sono la proprietà e la libertà; anzi, sono strettamente correlati in quanto la libertà consente di accumulare proprietà e la proprietà consente di esercitare la libertà. Se non che la nuova normativa, vietando il telefonino in tutti gli ordini scolastici e imponendone di fatto la requisizione, colpisce entrambi questi capisaldi: agli studenti verranno ritirate, insieme al telefonino, la proprietà che hanno acquisito e la libertà di utilizzarlo.
Posso capire tutte le ottime intenzioni e i sottintesi didattici di questa novità, ma temo restino in sospeso due domande. È più di destra riservare ai cittadini la gestione di ciò che possiedono o avocare a un’articolazione dello stato il diritto a infilare le mani nelle loro tasche e nei loro zaini? È più educativo lasciare agli studenti la responsabilità di esercitare in modo corretto e ragionevole la propria libertà o circoscrivere la loro libertà sottraendoli alla responsabilità?