
Foto ANSA
Bandiera bianca
Umberto Tozzi e i ritratti secenteschi sul tempo che passa
Per pubblicizzare il suo tour definitivo, il cantante strappa una sua foto di quando era un giovane dalla chioma fluente. Analogamente, nel Seicento ci si dotava di dipinti girevoli con un volto da un lato e uno scheletro dall'altro. Il rapporto con la fine che passa è lo stesso, nonostante i secoli di distanza
Nella pubblicità del suo tour definitivo, Umberto Tozzi appare ritratto mentre strappa una propria foto giovanile, con l’effetto che dietro mezza faccia del cantante negli anni Ottanta spunti l’altra metà di quella odierna. Nel Seicento, quando Umberto Tozzi non era ancora nato, era usanza dotarsi di finti specchietti che erano in realtà ritratti girevoli: da un lato era dipinto il viso del soggetto così com’era al momento, dall’altra – anche lì in vista del tour definitivo – il corrispettivo scheletro, con più o meno vermi a seconda di quanto si volesse terrorizzare il committente.
Io auspico a Umberto Tozzi ancora lunghi anni, e sono certo che i suoi futuri tour saranno innumerevoli, per il bene suo e dei suoi fan; eppure, guardando questa pubblicità, non posso fare a meno di sentirmi vicino al suo stato d’animo di fronte a questo ritratto, che trasforma il giovane cantante dalla chioma fluente in un signore con capelli corti e pizzetto. A me accade che, quando passo davanti a uno specchio, all’improvviso si giri a guardarmi uno sconosciuto che somiglia a mio padre.