La chiesa di Renate - foto Wikipedia

Bandiera Bianca

Il Ramadan in parrocchia a Renate: cortocircuito sì, ma tra stato e chiesa

Antonio Gurrado

La sala parrocchiale del piccolo comune in provincia di Roma ospiterà la cena per celebrare la fine della ricorrenza musulmana. La Lega attacca la decisione, se non fosse che è stato il comune amministrato dalla Lega stessa a dare l'ok all'evento

Ha ragione il Corriere: c’è un evidente cortocircuito nella storia della parrocchia di Renate che ospiterà la cena di fine Ramadan per la locale comunità musulmana. Bisogna solo stabilire quale sia, questo cortocircuito. Secondo la Lega, sta nel fatto che la parrocchia è un luogo di aggregazione fra cattolici, quindi fa strano che vi si celebrino iniziative legate ad altre religioni. E in effetti. Secondo il parroco – e secondo il Corriere – il cortocircuito sta invece nel fatto che a richiedere alla parrocchia di fornire lo spazio per ospitare la cena di fine Ramadan sia stato il comune, saldamente amministrato dalla Lega stessa. E anche lui non ha mica torto. Il vero cortocircuito però, alla fin fine, sta nei rapporti in senso lato fra stato e chiesa, come nella nostra scombiccherata penisola accade da tempo. Prima l’istituzione pubblica si fa carico di difendere i diritti di tutti, poi ovviamente non ce la fa, allora chiede aiuto alla chiesa richiamandola al suo dovere civico, quindi ci fa affidamento per un certo periodo, infine si offende perché le ruba il lavoro.

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