Bandiera Bianca

Perché si sbaglia a dire che quello nel processo a Ciro Grillo è stato un interrogatorio da Medioevo

Antonio Gurrado

Le domande rivolte alla presunta vittima ricordano la procedura ginecologica con cui i teologi avevano indagato sulla verginità di Giovanna d’Arco. Ma sono volte ad accertare la realtà dei fatti. Perché alla fine il diritto abbia la meglio sul sentito dire

Sono sgradevoli le domande degli inquirenti alla presunta vittima dello stupro per cui è indagato anche il figlio di un noto comico datosi alla politica e alla realizzazione discount di un futuro distopico? Certo che sono sgradevoli. A nessuno piace sentirsi domandare come gli sono state sfilate le mutande o come hanno fatto a togliergli i pantaloni se teneva le gambe rannicchiate. È stato un interrogatorio da Medioevo, come sostiene l’avvocato della giovane donna? Certo che è stato un interrogatorio da Medioevo, che richiama la meticolosa procedura ginecologica con cui i teologi avevano indagato sulla verginità di Giovanna d’Arco. Però è stato anche e soprattutto un interrogatorio volto ad accertare la realtà dei fatti su istanza della stessa interrogata, che se quindi non risponde, o risponde approssimativamente, non consente di far luce sull’accaduto e di passare dal mero sospetto al pieno diritto. Le streghe, nel famoso Medioevo, le bruciavano per sentito dire.

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