bandiera bianca

Giorgia vs Elly, la lotta fra il matriarcato e il maternalismo

Antonio Gurrado

Una insiste sull’essere madre per esercitare un pragmatismo piuttosto severo, l'altra si comporta come una specie di tata clemente e complice

Ok, adesso va di moda stigmatizzare Giorgia Meloni perché ogni cinque minuti tira fuori il fatto che è madre. Le controargomentazioni non sono del tutto insensate: avere figli non rende una donna migliore di un’altra e la storia universale trabocca di madri stronze, quindi non è che vantarsene metta automaticamente al riparo dalle critiche. D’altro canto però mi inquieta la dinamica con cui, quasi pavlovianamente, Elly Schlein le si contrappone. Il governo dice che la droga è cattiva e la Schlein si pronuncia favorevole alla cannabis, il governo fa la faccia truce alle famiglie omosessuali e la Schlein rilancia sul tema, il governo reputa vandali gli ambientalisti imbrattatori di monumenti e la Schlein replica che sono sostenitori della scienza che meritano ascolto e attenzione, il governo espone cosa bisogna fare per la guerra in Ucraina e la Schlein dice, in sintesi, pace, giustizia e fiorellini.

   

Insomma, si è creato un bipolarismo in cui, da un lato, abbiamo una donna che insiste sull’essere madre non solo per rivendicare la buona fede delle proprie azioni ma anche per esercitare un certo energico pragmatismo piuttosto severo; dall’altro, una donna che di conseguenza si comporta come una specie di tata clemente e complice, una Elly Poppins che si affretta a inzuccherare le pillole ogni volta che qualcuno fa i capricci su un tema sensibile. E noi, in mezzo, dovremmo scegliere fra il matriarcato e il maternalismo.