bandiera bianca

Un nodo al lenzuolo e il senso di una fuga

Antonio Gurrado

La storia del signore novantunenne di Rovigo che si è calato dalla finestra della casa di riposo ed è morto cercando la libertà non è solo straziante e commovente, ma è soprattutto universale

Spero non ne facciano mai un romanzo, anche se il titolo – “Il vecchio che evadeva dalle case di riposo” – è praticamente servito su un piatto d’argento. Né un film, né una serie tv, nemmeno un raccontino per un concorso letterario da terza media. La storia del signore novantunenne di Rovigo che annoda lenzuola per calarsi dalla finestra della Rsa e muore a mezz’aria cercando la libertà è una storia non solo straziante e commovente, a suo modo eroica, ma è soprattutto una storia che può parlare al genere umano solamente se non conclude.

Dove sarebbe andato il vecchino solitario, una volta toccato il marciapiede? Una vecchia casa, qualche lontano parente, l’angolo di un ricordo, una parrocchia? Nessuno lo sa e nemmeno lui, da dov’è arrivato adesso, può rivelarcelo. Qualsiasi adattamento narrativo sarebbe invece costretto a dargli una meta o quanto meno un piano strategico. Così perderebbe di universalità e smetterebbe di parlare a tutti noi, noi che abbiamo tutti qualcosa da cui scappare: una famiglia disfunzionale, un lavoro che non ci piace, un amore avvelenato, un difetto che odiamo, un rimorso che ci perseguita. Non sappiamo dove fuggire ma, intanto, annodiamo le lenzuola.

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