Bandiera Bianca

Il badge razziale di Google

Antonio Gurrado

In America il motore di ricerca ha reso più facile l’identificazione dei negozi che si identificano come black-owned. Cosa sarebbe successo negli anni Trenta?

“Questo negozio appartiene a un nero”. Nell’America percorsa da sempre crescenti tensioni razziali, Google ha reso più facile l’identificazione e il supporto dei negozi che si identificano come black-owned grazie all’apposizione di uno specifico badge sulla loro vetrina virtuale, nell’elenco che appare quando si cercano esercizi commerciali nei dintorni. Si può ottenere il badge black-owned sui profili business e su Google Shopping. Non solo, spiega Google: i singoli utenti potranno individuare i negozi nelle vicinanze utilizzando black-owned come filtro di ricerca, e potranno a loro volta condividere con gli amici tramite i social la collocazione dei negozi balck-owned. Stavo cercando di ricordarmi cosa fosse mai quella cosa lastricata delle miglior intenzioni quand’ecco, mi è venuto in mente quale grande beneficio sarebbe stato se negli anni Trenta, nella Germania percorsa da sempre crescenti tensioni razziali, ci fosse stato uno strumento informatico capace di segnalare tutt’attorno i badge con la scritta “Questo negozio appartiene a un ebreo”.

 

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