La locandina della campagna pubblicitaria britannica 

bandiera bianca

Passione o lavoro? La scelta che nessuno deve sapere

Antonio Gurrado

Il governo inglese è stato costretto a ritirare una campagna pubblicitaria perché accusata di invitare ad abbandonare i propri interessi in nome di un mestiere redditizio. Cosa ci dice questa indignazione collettiva dei nostri fantasmi 

Abbiamo un problema coi mestieri altrui. Prendete quel che è successo al governo britannico, costretto dal bru-bru popolare a ritirare frettolosamente una campagna pubblicitaria: si vedeva un’immaginaria ballerina di nome Fatima intenta a sistemarsi i lacci delle scarpette, mentre lo slogan ammoniva che Fatima non lo sapeva ancora ma il suo futuro lavorativo sarebbe stato nella cyber-informatica. Ci sono tre modi possibili di interpretare questa pubblicità piuttosto elementare: o è una pubblicità in favore della cyber-informatica, o è una pubblicità in favore della capacità di reinventarsi professionalmente, o è una pubblicità contro le ballerine. Ovviamente è prevalsa la terza interpretazione, ossia la più lontana dalle intenzioni; in generale, la si è ritenuta una pubblicità che invita ad abbandonare le proprie passioni per trovarsi un lavoro arido.

 

 

Proviamo però a immaginare un mondo parallelo in cui una pubblicità del governo britannico mostri un immaginario cyber-informatico di nome Steve intento a lasciar cadere brandelli di junk food dalla barba incolta alla tastiera del computer su cui sta smanettando, mentre lo slogan ammonisce che Steve non lo sa ancora ma il suo futuro lavorativo sarà nella danza classica. In questo caso il messaggio sarebbe stato identico – una pubblicità in favore della capacità di reinventarsi professionalmente – ma la reazione popolare sarebbe stata opposta: nessun sospetto di favoritismi nei confronti delle ballerine, nessun sospetto di complotto contro i cyber-informatici, ma il plauso collettivo al governo poiché invita ad abbandonare un lavoro arido per seguire le proprie passioni.

 

Abbiamo un problema coi mestieri altrui perché non accettiamo di vedere suggerita su vasta scala la scelta che individualmente abbiamo compiuto quasi tutti, sperando che non se ne accorgesse nessuno; nemmeno noi.

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