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Lo studente che si è presentato all'esame con la pistola per farsi promuovere

Antonio Gurrado

Autonomia, flessibilità e semplificazione: le tre anime della task force del ministero dell'Istruzione incarnate in un maturando di Casalpusterlengo

Autonomia, flessibilità e semplificazione sono le tre anime delle linee guida che la task force sulla scuola ha fatto diramare al ministero dell’Istruzione. Magari sarà dura farle digerire a presidi e docenti ma, per fortuna, gli studenti si sono già messi avanti. Prendete ad esempio il ragazzo di Casalpusterlengo che si è presentato all’esame di maturità con la pistola del nonno per minacciare i commissari; non ha già ammirevolmente messo in pratica lo spirito delle linee guida?

 

Autonomia: l’intuizione di posare la pistola sul banco nel corso dell’orale per ovviare alla scena muta, senza rifugiarsi nei ritriti tentativi di impietosire i prof. e farsi dare una mano, denota una spiccata capacità di risolvere i problemi in maniera originale senza farsi condizionare da abitudini e pastoie.

 

Flessibilità: ditemi voi se una scuola che controlla la temperatura agli studenti, ma non controlla se sono armati, non è una scuola aperta al territorio, permeabile alle istanze della società civile, capace di non eccedere in burocratismi quando è caso di chiudere un occhio.

 

Ho qualche dubbio soltanto sulla semplificazione. È vero, mostrare la pistola mentre si dice ai commissari che devono promuoverti è senza dubbio un metodo efficace per sbrigare la pratica-maturità in fretta. Però, per com’è andata quest’anno, alla semplificazione ci aveva già pensato il ministro promuovendo tutti urbi et orbi ad aprile, quindi per esser certo di passare l’esame lo studente pistolero di Casalpusterlengo ha scelto di fatto una via troppo complicata. Impreparato quantunque, l’avrebbe passato anche minacciando i commissari con un fiorellino o un peluche.

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